Tu sei qui: Salute e Benessere“Reumatologia: Percorsi Innovativi e Medicina di Precisione”: successo per il convegno a Vietri sul Mare
Inserito da (ranews), mercoledì 20 giugno 2018 22:48:01
di Tina De Martino
Il 5 maggio scorso, in uno scenario suggestivo quale il Lloyd's Baia Hotel di Vietri sul Mare (Sa), si è tenuto un Convegno di Medicina dal tema: "Reumatologia: Percorsi Innovativi e Medicina di Precisione".
Una organizzazione medico-scientifica impeccabile, curata nei minimi particolari sia dalla dottoressa Patrizia Amato, specialista in Reumatologia e Medicina interna, che dal dottore Paolo Moscato, specialista in Reumatologia.
Il programma modulare dell'evento era diviso in cinque sezioni. La prima sezione dedicata al "Profiling del paziente reumautico" riguardo diverse patologie quali l'Artrite Psioriasica, l'Artrite Reumatoide ed alcune Patologie Rare come la malattia di Behcet e le vasculiti anca positive. Difatti la personalizzazione delle terapie, l'approccio integrato al paziente, lo sviluppo di nuove strategie diagnostiche e terapeutiche costituiscono oggi una importante sfida che vede unite ricerca, competenze cliniche, diagnostica strumentale e laboratorio. La Dottoressa Patrizia ha fatto altresì notare l'importanza innovativa di tale Convegno dovuta alla partecipazione di esponenti di diverse Università come l'Ateneo di Bari, il S. Carlo di Potenza e di Brescia, per iniziare a costruire ed individuare insieme, a partire dalla diagnosi alla prevenzione fino all'organizzazione dei sistemi sanitari, quei percorsi necessari ed innovativi tra cui i percorsi diagnostici terapeutici assistenziali (PDTA) per porre al centro dell' attenzione il paziente reumatologico e migliorarne l'assistenza.
Le due sessioni centrali sono state dedicate alla "Medicina di Genere" proprio per mettere in risalto il ruolo che svolge la differenza di genere nelle malattie Reumatiche e Patologie Rare per il raggiungimento di una medicina di Precisione e di una diagnostica corretta. Ed è partita così la kermesse di rappresentazioni multimediali arricchite da slide dall'alto contenuto medico-scientifico, caratterizzate dall'elaborazione di saperi attuati per il benessere e per il miglioramento della qualità di vita degli ammalati affetti da Patologie Reumatologiche e Rare. E proprio sulla tematica di Gender che è intervenuta la dottoressa Paola Sabatini, Responsabile del laboratorio di Biologia e di Immunologia dell'Ospedale Umberto I di Nocera Inferiore (Sa), che con la sua Professionalità è riuscita a costituire un'equipe medica-scientifica dedita alla differenza di genere.
Tra una sezione e l'altra ci sono stati momenti di break, coffee, lunch e di incontri con i presenti in sala. La dottoressa Patrizia Amato ha relazionato sui "Nuovi Scenari nel Trattamento con DMARDs", una nuova classe di farmaci antireumatici per il trattamento dell'Artrite Reumatoide che modificano il decorso della malattia utilizzando un nuovo meccanismo d'azione di inibizione intracellulare. Nel suo dialogo ha fatto notare quanto sia importante l'uso di farmaci complessi che non sono solo sintomatici ma che agiscono sui meccanismi patogenetici della malattia stessa e quindi sulla progressione e che saranno il futuro nella terapia di malattie così importanti ed invalidanti. Molto significativa l'immagine proiettata alla fine di tale relazione raffigurante una donna di spalle che si incammina verso l'orizzonte e che per l'appunto rappresenta il cammino dell'ammalato e la speranza di proseguire il suo cammino verso "Nuovi Scenari" di vita contro le Patologie Reumatologiche e Rare. Autore di tale immagine un reumatologo sardo, il dottore Mugia Roberto, anche lui presente al convegno con una relazione sulla Sindrome Fibromialgica, creatore ed autore di un libro di fotografie intitolato " Malattie senza Dignità" presentato nel 2015 al Senato e che è stato oggetto di una mostra itinerante che ha visto protagoniste numerose città italiane per diffondere l'importanza della cura delle malattie reumatiche che spesso causano sofferenza, isolamento, incomprensione e mancato riconoscimento da parte della società e, allo stesso tempo, riscattarne la mancata dignità, che a volte pesa più della stessa malattia.
Quindi, il dottore Paolo Moscato è intervenuto sulla tematica: "Attività fisica nelle artriti croniche infiammatorie", dimostrando che l'attività fisica è lo strumento ideale per aiutare a migliorare la qualità di vita di una persona affetta da artrite, a ridurre i sintomi della malattia agendo sulla massa, la potenza muscolare e riducendo la massa grassa, considerata quest'ultima molto pericolosa se si tiene presente l'alto rischio aterosclerotico che caratterizza tutte le malattie infiammatorie croniche. A seguire la dottoressa Gabriella Loi ha trattato "I Fattori Predettivi di Risposta Clinica del Methotrexete", considerato il farmaco anche per le nuove terapie biotecnologiche perché è riuscito a modificare il decorso delle malattie autommuni in generale. Lo scenario del Convegno "Reumatologia Percorsi Innovativi e Medicina di Precisione" ha chiuso i battenti riscuotendo grande successo.
«Un plauso e un ringraziamento va senza ombra di dubbio - ha detto la professoressa Tina De Martino, che ha partecipato al convegno come paziente - al referente dottore Paolo Moscato, bravissimo e affermato specialista in Reumatologia che, con l'intento di portare nell'Azienda Universitaria Ruggi d'Aragona di Salerno un "Innovazione di Rete delle Malattie Rare", ha fatto sì che anche in questa città salernitana fosse istituito un ambulatorio dedito alla Reumatologia e alle Patologie Rare per la somministrazione di farmaci della nuova generazione Bio-Tecnologica, allo scopo di migliorare la qualità di vita agli ammalati ed evitare la migrazione dei pazienti campani in altre Regioni come è avvenuto in passato. Insieme alla dottoressa Patrizia Amato ha saputo organizzare un convegno senza precedenti con la partecipazione di circa 190 medici, tra specialisti di diverse branche specialistiche e medici di base provenienti da diverse province della nostra Regione. Anche la mia partecipazione come paziente è servita a farmi acquisire nuovi saperi in campo medico e, soprattutto, la speranza di poter condurre una vita di ammalata con più speranza. Affetta da Patologia di Behçet*, con una diagnosi fatta con ritardo di circa 30 anni e con una via crucis lunga da raccontare, ho brancolato nel buio con la progressività della mia grave malattia, ma dopo tantissime umiliazioni mi sono imbattuta nel "meglio della medicina"».
*Sindrome multisistemica rara, ad eziologia sconosciuta, contraddistinta da un'infiammazione coinvolgente i vasi sanguigni di ogni sede anatomica.
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