Tu sei qui: Salute e BenessereL'attività fisica salva la vita prevenendo un decesso su dodici
Inserito da (Redazione), lunedì 25 settembre 2017 20:32:13
La prevenzione di patologie e rischi di morte passa dallo sport: lo rivela una nuova ricerca pubblicata su "The Lancet", secondo la quale sarebbero sufficienti due ore e mezzo di movimento alla settimana.
La buona salute delle persone passa dall'attività fisica. Anzi, lo sport non solo apporta benefici al proprio stato di forma, ma potrebbe addirittura salvare la vita. Lo rivela una nuova ricerca pubblicata su "The Lancet" e condotta dal Population Health Research Institute della McMaster University insieme all'Hamilton Health Sciences. Lo studio ha coinvolto oltre 130mila soggetti di età compresa tra i 35 e i 70 anni, rivelando che, a livello globale, un decesso su dodici potrebbe essere prevenuto con 30 minuti di attività fisica al giorno per cinque giorni su sette.
Lo studio Pure - acronimo di Prospective Urban Rural Epidemiology - è stato coordinato da Scott Lear della Fraiser University ed ha coinvolto un campione composto da 130.843 persone di età compresa tra i 35 e i 70 anni provenienti da 17 paesi diversi. Ai partecipanti è stato chiesto di compilare dei questionari indicando quanta attività fisica svolgessero nella loro vita ed eventualmente che tipo di sport praticassero, ma anche altri fattori ed abitudini su diete seguite o vizi particolari come quello del fumo. Nell'arco di sette anni sono stati inoltre monitorati costantemente, venendo sottoposti a più riprese a controlli completi. Nel corso di questo tempo, i ricercatori hanno registrato tutti i decessi e le patologie intercorse. A differenza delle precedenti ricerche, che pure avevano dimostrato i benefici dello sport durante il tempo libero, questo studio ha incluso anche persone provenienti da Paesi a basso e medio reddito, nei quali l'attività fisica durante il tempo libero non è così usuale. "Includendo i paesi a basso e medio reddito in questo studio - ha spiegato il dottor Lear - siamo stati in grado di determinare anche i benefici di chi ha un impiego attivo o fa lavori domestici".
I risultati dello studio hanno mostrato che praticando in media 30 minuti di attività fisica al giorno il rischio di morte per qualsiasi causa si ridurrebbe del 28%, a prescindere dal tipo di esercizio svolto. Inoltre, il rischio di contrarre patologie cardiovascolari diminuirebbe del 20%. Più nello specifico, i ricercatori hanno dimostrato che tutti i partecipanti che riuscivano a percorrere 750 minuti di camminata veloce alla settimana vedevano ridotto del 36% il rischio di morte prematura, tuttavia meno del 3% del campione ha raggiunto questo livello attraverso la sola attività fisica praticata nel tempo libero. Per il 38% del gruppo di studio, l'obiettivo è stato raggiunto soltanto integrando l'esercizio fisico con attività quotidiane come pendolarismo, un lavoro attivo e l'esecuzione di servizi domestici.
"Andare in palestra - ha detto il dottor Lear - è fantastico, ma il tempo che possiamo trascorrervi non è molto. Aiuterebbe, ad esempio, anche camminare per andare al lavoro o per andare a pranzo". Per trarre i massimi benefici dall'attività fisica, secondo il dottor Lear, questa dovrebbe essere inserita nella vita di tutti i giorni. "Se ognuno fosse attivo per almeno 150 minuti alla settimana nell'arco di sette anni - ha concluso Salim Yusuf, direttore del Population Health Research Institute - l'8% dei decessi potrebbe essere prevenuto".
Se sei arrivato fino a qui, significa che apprezzi il nostro impegno nel fornire notizie libere e accessibili a tutti.
Per garantire un ambiente sicuro per i nostri lettori, abbiamo rimosso tutta la pubblicità invasiva, i cookie e i tracciamenti di terze parti.
Tuttavia, per continuare a offrirti un'informazione di qualità, il tuo aiuto è fondamentale. Anche un piccolo contributo può fare la differenza.
Sostieni Il Portico!
Scegli il tuo contributo con
rank: 108130104
Il rientro in servizio del professor Enrico Coscioni all'ospedale "San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona" di Salerno, a seguito della scadenza del termine di interdizione dalla professione medica, segna un nuovo capitolo per il reparto di Cardiochirurgia. A partire da ieri, infatti, il primario ha potuto...
Inaugurata ieri mattina all'ospedale Santa Maria della Speranza di Battipaglia, alla presenza della Direzione Strategica dell'ASL, della Direzione di Presidio, del Sindaco di Battipaglia e del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, la nuova TAC di ultima generazione, una strumentazione ultra...
In un periodo critico per la sanità in provincia di Salerno, l'Azienda ospedaliero-universitaria "San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona" sta affrontando sfide significative, non solo a causa della grave carenza di personale medico, ma anche per scelte dirigenziali discutibili. La recente decisione del...
L’impoverimento della sanità e dei servizi socio-sanitari assistenziali nella provincia di Salerno è sempre più grave, lasciando senza assistenza o con supporto ridotto anziani e persone fragili. A denunciare la situazione è lo SPI CGIL Salerno, che con una nota firmata dal Segretario Generale Arturo...
Il Nursind Salerno interviene con fermezza sulla problematica delle anestesie pediatriche, ribadendo la necessità di un'organizzazione sanitaria efficiente e strutturata che metta al centro la sicurezza dei piccoli pazienti e il supporto alle loro famiglie. A seguito delle dichiarazioni rilasciate dai...