Tu sei qui: PoliticaVoto di scambio, bufera a Palazzo
Inserito da (admin), venerdì 4 luglio 2003 00:00:00
La vicenda del dipendente comunale di Cava, prima accusato di minacce al sindaco ed al responsabile dello staff, Pasquale Petrillo, e dopo poche ore pronto a parlare con gli inquirenti su fatti relativi alla campagna elettorale, riapre il caso politico-giudiziario sull'ipotesi di voto di scambio, scoppiata all'indomani dell'insediamento della Giunta Messina. Un nuovo polverone si scaglia, dunque, su Palazzo di Città. Ed in attesa della comparizione del dipendente di fronte alla Commissione Disciplinare, gli avvocati della difesa, Marcello Murolo, Alberto Clarizia ed Alfonso Senatore, annunciano rivelazioni clamorose. La notizia di un nuovo filone di indagine rimbalza, intanto, fino a Roma, dove l'onorevole Andrea Annunziata, già autore nell'ottobre del 2001 di un'interpellanza parlamentare sui fatti circostanziati denunciati alla magistratura, è intervenuto ripetendo la sua preoccupazione: «Occorre capire bene cosa sta accadendo a Cava, per il bene dei cavesi ed anche per gli stessi amministratori, che devono operare con tranquillità. Non credo sia giusto lanciarsi in battaglie che potrebbero apparire strumentali. Di certo, però, la situazione che sta vivendo Cava preoccupa, specie se si guarda agli ultimi avvenimenti che la stanno interessando. Occorre tenere alta l'attenzione e, se ce ne sono gli elementi, sollecitare le sedi opportune, sia gli ambienti investigativi che quelli istituzionali». Ieri, intanto, a Palazzo di Città si è vissuta ancora una giornata scoppiettante, nonostante il silenzio apparente. Per capire quale atmosfera si respiri nelle stanze, basti pensare al vuoto di dichiarazioni. Per le Rsu sindacali la vicenda è top secret, in quanto non c'è stata alcuna comunicazione e tutti i provvedimenti sono coperti dalla privacy. I rappresentanti dell'Amministrazione restano con le bocche cucite. No comment anche da parte del dipendente, chiamato lunedì prossimo a comparire davanti alla Commissione Disciplinare. Dopo la sua deposizione volontaria all'autorità giudiziaria, rilasciata come persona informata sui fatti, gli inquirenti stanno continuando i loro accertamenti. Non è dato sapere che cosa l'uomo avrebbe rivelato, ma, come confermato dai suoi legali, il dipendente avrebbe riferito alcune vicende legate alla campagna elettorale, in particolare alcune circostanze che riguardano il ritiro della candidatura a sindaco da parte dell'attuale presidente del Consiglio comunale, Giovanni Baldi. Nuovi sviluppi potrebbero arrivare proprio in queste ore. Voci non ancora confermate ufficialmente danno per certa l'ipotesi di altri interrogatori a personaggi richiamati nella stessa deposizione spontanea del dipendente. Per ora, l'unica certezza è che si tratta della stessa inchiesta avviata per l'ipotesi del voto di scambio. Un richiamo quasi dovuto alla vicenda del 2001, che vide l'intervento del sottosegretario per l'Interno, Antonio D'Alì, in risposta all'interpellanza parlamentare presentata dall'onorevole Andrea Annunziata sui seguenti punti: il ritiro della candidatura a sindaco di Giovanni Baldi, l'aggressione al consigliere comunale Luigi Napoli e le dichiarazioni del titolare della cooperativa di parcheggi A.S. nei confronti del sindaco Alfredo Messina e del consigliere Antonio Barbuti.
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