Tu sei qui: Politica‘Vota Antonio, vota Antonio...'
Inserito da La Redazione (admin), martedì 25 maggio 2004 00:00:00
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa da parte di Adriano Mongiello, addetto stampa di "Insieme per la Provincia", movimento politico guidato dall'on. Pasquale D'Acunzi. Un'analisi dettagliata dei vari candidati alle vicine elezioni provinciali: da Gagliano a Cuomo, da Napoli ad Accarino, senza dimenticare Foscari. Ce ne sono per tutti, con una vera..."par condicio" tra destra e sinistra. Ecco il comunicato:
«Vota Antonio, vota Antonio. Totò, senza mezzi termini, aveva trovato il mezzo migliore per propagandarsi, con tanto di megafono, dal di dietro delle serrande, confidando più nel mezzo che nelle proprie reali capacità politiche. C'è qualcosa di diverso oggi? Direi proprio di no: tanta immagine e poca sostanza. D'altronde, l'attuale premier ha abituato il popolo italiano ad apparire piuttosto che ad essere, e il malcapitato elettore si divide tra l'appoggio all'amico e conoscente, la fiducia ad uno sconosciuto, esaltato per i suoi meriti da una campagna elettorale mirata, e, cosa più grave, il preferire l'ombrellone e la sdraio o la scampagnata al dovere di recarsi nel seggio. Entriamo comunque nel dettaglio, interessandoci dei Collegi 14 e 15, che coprono l'intero territorio metelliano e del Comune di Vetri sul Mare: 25 liste, alcune nate dalla necessità di favorire il candidato presidente che spera di raggiungere il quorum, mandando allo sbaraglio in 36 collegi giovani inesperti, ma noti alla piazza, novelli professionisti alla ricerca della sistemazione lavorativa, ed altre nate dall'esigenza di far corpo in un cartello che, con il suo presidente, cerca di raggiungere il ballottaggio, o cosa al momento poco realistica, la vittoria al primo turno. Sul settore destro attacca Cuomo, tallonato da Gagliano, uniti nell'opposizione, effimera come innocua, alla Regione Campania, divisi in Provincia per i capricci di un parlamentare che riesce, con una semplicità esasperante, a lasciare sul campo suoi vecchi amici di partito, proponendo sempre un'alternativa, come successo al Comune di Cava, dove il venerdì precedente il ballottaggio affigge un manifesto smascherando Messina, e poi sedendosi al suo fianco nell'ambito del consesso comunale. Chi arriverà al ballottaggio? Tra i due sceglier non saprei, ma opterei per il danno minore, rappresentato dal Gagliano, dotato di maggiore obiettività, e, forse, più deciso a far la guerra ai galoppini berlusconiani, poco propositivi e decisamente più incapaci. Spostando l'asse verso il centro, passiamo all'UDC, ed a livello locale sorprende la discesa in campo del solito componente della dinastia Salsano, non soddisfatta della presenza a livello comunale di un consigliere e di un assessore: occorre trovare altri appigli per far sentire la propria presenza, visto che a livello propositivo la scarsezza di suggerimenti è ai più nota. Strada facendo Cava de'Tirreni lamentava l'assenza di un difensore, visto che in attacco ci sono i "rampanti" di Forza Italia, ed ecco presentarsi un alleato scomodo per Cirielli e per Messina, l'avv. Senatore, da sempre nemico acerrimo del primo, da qualche anno strenuo critico e instancabile giudice di tutti i passi "falsi", e non sono pochi, del primo cittadino e della sua Giunta. E, chiudendo con la destra, non resta che fare ammenda anche per il cavalier servente di Cirielli, il buon Luigi Napoli, attuale assessore metelliano, all'oscuro dei provvedimenti per le antenne, micidiali per la salute dei cittadini, ma vigile ed attento a non opporsi minimamente ai comandi del suo padre putativo, che gli impone, forse, anche la posa per la foto da stampare sul manifesto. Ed ora sul banco degli esaminandi i candidati del centro sinistra: Villani, utile mezzo di De Mita, De Luca e Conte, per imbonire gli astanti, per dare quel tocco di credibilità sulla persona, ma non specificando il motivo che lo ha spinto a dare il suo assenso alla candidatura alla Presidenza: affari personali, oppure uno scudo per poi fungere da lasciapassare per i soliti teatrini, che, di certo, non si erano visti durante la gestione Andria. I candidati di Cava risplendono per onestà e per capacità professionali, un po' meno per attività e militanza politica, e, forse, questo accentua la considerazione che saranno anch'essi manovrati dai più esperti, dai più furbi, dai più marpioni, dai più...tutto, insomma. Accarino non ha da farsi perdonare nulla, alle spalle, purtroppo per lui, ha ottenuto un discreto risultato alle ultime politiche, ma il neo era rappresentato dalla lista nella quale si era schierato: Democrazia federalista del consigliere regionale Lubritto, e sponsorizzata a livello nazionale dal D'Antoni, ex sindacalista ed ora con il centro destra governativo. Sarà stato un errore? Oggi si gioca l'ultima carta per la credibilità politica, guai ad uscirne sconfitto. E andando sull'estrema sinistra sorprende non tanto Lambiase, con i suoi trascorsi anche nella lista de "La Torre" a suo tempo formata dall'Avv. Senatore, sempre con intenzioni destrorse, quanto la candidatura di Foscari: una folgorazione sulla via di Damasco? Nel suo passato, anche di consigliere, lo ricordiamo sempre critico e fondamentalmente contrario ad ogni proposta proveniente da quel settore targato con falce e martello, quello estremista per capirci. E' sempre la stessa storia, chi ti dà spazio è perché forse conosce poco la tua continua filosofia della politica, che porta tante parole e tanta, tanta aria....lanciata dalla bocca».
Addetto stampa "Insieme per la Provincia", Adriano Mongiello
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