Tu sei qui: PoliticaVicesindaco, Senatore incalza Messina
Inserito da Il Salernitano (admin), martedì 16 aprile 2002 00:00:00
Ancora intriso di polemiche lo scenario politico metelliano. A ritornare in auge è il caso che vede contrapposti l'avvocato Alfonso Senatore, capogruppo di Alleanza Nazionale alla Provincia di Salerno, e l'avvocato Annamaria Armenante (nella foto in alto), ex (?) vicesindaco ed assessore alla Cultura del Comune di Cava de' Tirreni. Una storia lunga, iniziata diversi mesi or sono, quando la Armenante venne attaccata anche da esponenti della maggioranza per presunto assenteismo nelle sedute di Giunta comunale, e culminate con le dimissioni della stessa, che a tutt'oggi, però, non sono state ancora formalizzate, anche se richieste da più parti politiche. A chiedere chiarezza sulla posizione della Armenante è ancora Alfonso Senatore, che a spada tratta porta avanti la sua battaglia di "legalità politica", come lui stesso la definisce. Nello scorso mese di marzo, il noto politico metelliano inoltrò al sindaco Messina ed al presidente del Consiglio comunale, il dott. Giovanni Baldi, un atto di invito-diffida, chiedendo la decadenza della Armenante per i motivi sopra esposti. Successivamente, lo stesso Alfonso Senatore (nella foto al centro) aveva avuto delle rassicurazioni da Baldi sull'attivazione del procedimento qualora la Armenante non fosse riuscita a dare appropriate giustificazioni circa le sue numerose assenze, ma ancora oggi, fa sapere Senatore, nessuna notizia al riguardo è arrivata presso di lui. Voci di corridoio, a seguito di informazioni trapelate negli ambienti cittadini, fanno sapere che sul caso sono stati espressi diversi pareri, tutti derivanti da dichiarazioni di dirigenti comunali. Nel dettaglio, l'avvocato Maurizio Avagliano, dirigente dell'Ufficio Legale, ed il capo staff degli assessori, l'avvocato Annamaria Martinoli, avrebbero espresso parere favorevole in merito all'instaurazione del procedimento disciplinare ai danni della Armenante. Premesso tutto questo, l'avvocato Senatore chiede, con una lettera indirizzata alle autorità politiche ed amministrative competenti, lo stato in cui tale procedura si trova attualmente, oltre a chiedere copia dei pareri dei dirigenti comunali ed una copia di una nota che il sindaco Messina avrebbe trasmesso, in merito alla vicenda, al Prefetto di Salerno. «Ho richiesto tutto questo - dichiara Senatore - attraverso un ennesimo atto di invito e di diffida, perché chiedo di poter svolgere appieno il mio ruolo politico ed istituzionale, a supporto di quella che reputo una battaglia di legalità politica a sostegno di tutta la cittadinanza». Intanto, non essendo state ancora formalizzate le dimissioni, la poltrona di vicesindaco rimane vuota e tutto questo non giova all'Amministrazione Messina, in quanto da più parti sono arrivate le lamentele e le rivendicazioni di una più ampia visibilità. Ultimi ad alzare la voce, un gruppo di Forza Italia, che ha sostenuto la necessità di una decisione veloce, chiedendo che la carica politica verga assunta dal cavaliere Silvio Mosca. Tutto ciò per ridare dignità e visibilità ad un partito, quello forzista, che si trova spaccato tra due anime, una a favore della politica del sindaco e l'altra, invece, che chiede di rimescolare le carte in tavola. La vicenda sta deteriorando i rapporti all'interno della Casa delle Libertà.
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