Tu sei qui: Politica"Vergognosi i nominativi selezionati"
Inserito da (admin), mercoledì 22 marzo 2006 00:00:00
«Quanti clamori attorno ad una nomina di scrutatori, mentre la Città langue. Occorre, quindi, fare chiarezza e mettere la parola fine ad una vicenda, come tante, poco edificante.
Il Governo Berlusconi, tra le tante leggi sbagliate ed emanate per fini personali, ne ricordiamo solo qualcuna, per carità di Patria e di decenza: la ex Cirielli, legge alla quale il proponente non solo ritirò la firma, ma in un convegno di avvocati, addirittura, confessò, forse, ingenuamente, di essere stato vittima del “cavallo di Troia”, omettendo di dire, però, chi era stato il cavallo e chi la “Troia”; l’abrogazione di alcuni reati riguardanti il “Cavaliere, falso in bilancio, etc.. etc..”; l’ultima la “Pecorelli” sulla non impugnabilità di alcuni tipi di sentenze (guarda caso riguardanti sempre il “Cavaliere”, o qualche suo amico); l’abrogazione del sorteggio nella nomina degli scrutatori.
Ma il buon Cirielli, che nulla ha fatto per Cava, oggi diventato il paladino del sorteggio, perché alcuni ex componenti di A.N. della commissione elettorale non lo obbediscono più, quando si approvano le leggi del suo Governo, che fa: dorme? E quando addirittura le firma, che fa: tacendo obbedisce per onor di posto al sole della Petrellosa? E quando, infine, ritira la firma da una sua legge, che fa: il pentito? E colmo dei colmi, stamani che fa: capeggia l’insubordinazione contro se stesso e lo Stato? Non sa che in tempo di guerra per l’insubordinazione e l’alto atto di tradimento al Presidente è prevista la pena capitale? Che a giorni, con il voto, civilmente, i Cittadini Cavesi ed Italiani eseguiranno.
Berlusconi tra una modifica, una abrogazione e una emanazione di legge, non avendo null’altro da fare, visto che il Paese, solo a sentire lui e per lui solo, gode ottima salute, si è occupato anche del sistema elettorale (una vergogna per la democrazia; perché, comunque si voti, già si sa, più o meno, come sarà composto il Parlamento e il Senato, voluto da pochi oligarchi di regime).
Ad avviso sempre del noto “Berlusca”, il sistema sorteggio degli scrutatori non lo garantiva affatto, in quanto il problema dei brogli in sede di scrutinio è vecchio quanto il mondo. Avvenivano ai tempi della res pubblica Romana, dove non andavano tanto per il sottile, figurarsi se, proprio nel Paese della pasta asciutta e dei tarallucci e vino, il vetusto costume poteva essere abbattuto.
Il timore che il volere dei cittadini potesse essere alterato costrinse il Presidente del Consiglio, tempo fa, a scendere nuovamente in campo per reclutare tra i giovani di Forza Italia i “missionari della verità” che avrebbero il compito di vigilare sui comunisti falsificatori di schede (siamo tornati nuovamente ai tempi delle crociate, questa volta però contro qualcosa che esiste solo negli allucinanti incubi di un uomo in declino e alla fine dei suoi giorni politici).
Di qui la necessità di abrogare la legge che prevedeva il sorteggio e la necessità di istituirne una nuova, la 270, che prevede, invece, la nomina diretta degli scrutatori da parte della commissione elettorale perdurante.
Personalmente il ragionamento di Berlusconi mi appare folle, antigiuridico, antidemocratico e immorale politicamente ed eticamente, ma purtroppo ora e fino a quando, mi auguro a giorni, non cacceremo a pedate un soggetto politico di tal fatta, che ha inquinato la politica e l’economia del nostro Paese, ci troviamo a dover, per forza, rispettare una legge, pur se indigesta.
Le leggi sbagliate vanno discusse, modificate, abrogate, sostituite, ma fino a che sono vigenti vanno rispettate, pena l’anarchia. “Dura lex sed lex”: la legge è dura (sbagliata!), ma è legge.
Far rientrare, quindi, dalla finestra, il sorteggio abrogato, non solo è contra-legem, ma addirittura, nella fattispecie, si potrebbe ravvisare una insubordinazione a Berlusconi, una lesa maestà (cosa che mi alletta e per la quale non esiterei a scendere in “campo”, tornando alle origini di lotta) e la commissione del reato di abuso, con pregiudizio per la validità delle stesse elezioni.
Quello che, invece, trovo vergognoso e senza esagerare delittuoso, sono i nominativi selezionati e accettati da tutti i componenti della commissione. Nessuno escluso. Ci si aspettava favoritismi, clientelismi e piaceri da rendere ad amici e parenti, ma, come ovvio che sia, la realtà ha di gran lunga superato la fantasia. Nello scorrere la lista è facile avere la sensazione del già sentito. Cognomi tutt’altro che sconosciuti e facilmente riconducibili. E’ il trionfo dei nomi noti. Altro che dea bendata…qui la fortuna ci vede, ed anche benissimo! Sono state fatte le cose in grande, non una ma più persone dello stesso nucleo familiare, non affatto indigenti, anzi!
E i poveri disoccupati stanno sempre a guardare, senza alcuna speranza di ottenere neppure le briciole. Perché neanche queste fanno cadere a terra».
Alfonso Senatore
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