Tu sei qui: PoliticaUdc, piena adesione alla Cdl
Inserito da (admin), giovedì 22 marzo 2007 00:00:00
L'uscita del consigliere comunale Assia Landi dall'Udc e l'approdo nel centrosinistra rinsaldano la Casa delle Libertà. E già nella serata di oggi i consiglieri comunali di Forza Italia e di An incontreranno quelli dell'Udc. «Riteniamo necessario ricostruire - ha affermato Alfonso Laudato, capogruppo azzurro - quell'asse moderato che risponde alla vera identità della città e che per oltre 40 anni ne ha guidato la vita politico-amministrativa. Troppi errori sono stati commessi in questi mesi. Oggi occorre voltare pagina e, nel rispetto reciproco, riprendere un nuovo cammino, uniti e consapevoli della forza che rappresentiamo in città». Luigi Napoli, il giovane leader di An, aggiunge: «È la città che lo chiede, la sua storia, la sua tradizione. L'unità è tanto più necessaria in questo momento in cui il progetto Gravagnuolo della qualità, sbandierato ai quattro venti, si sta rivelando un vero e proprio flop».
In casa Udc la "mossa" Landi è stata assorbita. «Abbiamo rispettato sempre la libertà di scelta dei nostri iscritti e dei consiglieri - dichiara Giovanni Baldi, che ribadisce la posizione dell'Udc - Siamo e restiamo un partito di centro all'interno dell'area di centrodestra. Siamo in attesa anche delle indicazioni che verranno dal Congresso nazionale, al quale la delegazione cavese da me guidata sarà presente». Il voto contrario al Bilancio di previsione 2007 è emblematico della distanza dal progetto Gravagnuolo. «L'Udc aveva indicato nel suo programma elettorale - sottolinea Baldi - delle priorità irrinunciabili, come la riduzione dell'Ici al 4 per mille, la lotta agli sprechi, la riduzione della nettezza urbana ed una sterzata nei vari settori, dal commercio alle politiche giovanili, che non ritroviamo in Gravagnuolo. Stiamo invece vivendo un periodo di grande incertezza, di qui le nostre forti perplessità».
Intanto, il caso Landi fa discutere anche nel centrosinistra. A prendere posizione è il capogruppo della Margherita, Antonio Barbuti, che invoca chiarezza politica e dice, con forza, no a trasformismi politici: «Non vogliamo percorsi alternativi, è il tavolo del centrosinistra, quello dei partiti, che dovrà indicare le linee da seguire». E Gianpio De Rosa, vice-sindaco ed assessore alla Cultura, fa notare: «No alle alchimie di Palazzo, sono state queste che hanno prodotto poi la defenestrazione di Messina. Chiediamo che il tutto avvenga nel segno della politica». Assia Landi, intanto, non si lascia suggestionare. Secondo alcune voci circolanti nel Palazzo, già nel prossimo Consiglio comunale potrebbe fare la sua dichiarazione di adesione a "È Viva Cava", la lista civica che raggruppa diessini, verdi, ambientalisti, ulivisti e società civile.
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