Tu sei qui: PoliticaUdc, Fasano farà da paciere
Inserito da Il Salernitano (admin), venerdì 9 gennaio 2004 00:00:00
«E' un soggetto inquietante, che vuole costruire un partito di carta. Ha tirato la mia tessera in ballo e quella di un mio parente, che tra l‘altro sono ambedue regolari, e posso far vedere le ricevute di pagamento al partito, perché è sempre stato sconfitto in ogni sua cosa da me. Forse si è innervosito ed ha acceso i toni perché Daniele Fasano ha venduto più tessere di lui. In tutta questa storia io non centro nulla e non ero presente, fortunatamente. Grazie all'amico Franco Manzo, che dinanzi alle accuse di Salsano mi ha difeso»: ecco il primo commento di Alfonso Laudato, assessore alla Città Sicura, sulle tensioni nate l'altra sera durante la riunione dell'Udc cavese (il cui segretario è Eligio Canna) tra l'assessore Carmine Salsano e Franco Manzo, per il presunto irregolare tesseramento e l'entrata nel partito dello stesso Laudato. Un calcio in una porta, qualche tocco proibito e parole grosse. Un mix esplosivo, che certamente ha dato una cattiva impressione del partito, che esce sconfitto da questo alterco evitabile. Daniele Fasano, arrivato in un secondo momento, prova a spiegare l'accaduto, che riserva ancora lati oscuri: «A far nascere la questione, che poi è degenerata in malo modo, è stato l'ingresso all'interno del nostro partito del dott. Alfonso Laudato. Ci eravamo recati alla sede del partito per completare i moduli e gli incartamenti necessari per il rinnovo o il nuovo tesseramento. In seguito, visto che il termine per la consegna delle carte era scaduto lo scorso 31 dicembre, io ed il segretario Eligio Canna saremmo andati a Salerno per portare le pratiche al segretario provinciale. Carmine Salsano ha posto alla nostra attenzione l'irregolarità della tessera del dott. Laudato, ma il collega di partito Franco Manzo ha fatto notare a Carmine che la tessera di Laudato era assolutamente in regola, come quella del presidente del Consiglio comunale, il dott. Giovanni Baldi, messa in discussione dallo stesso. Franco Manzo ha quindi invitato l'amico Salsano a calmarsi». In verità, la querelle non è tanto legata all'entrata di Laudato nel partito, quanto ad una mancata assidua partecipazione di alcuni componenti alla vita di partito, soprattutto nelle festività natalizie, quando ci sono le tessere da compilare. «E' gente che lavora ed ha poco tempo», ha detto poi Manzo, amico di Laudato, scatenando così l'ira di Salsano, che ha alzato la voce. Dalle parole grosse si è passati alle mani. Un calcio che ha sfondato una porta è l'emblema di una pessima serata per il partito cavese. Al che, come sempre accade dopo un nefasto episodio, alcuni membri del partito hanno minacciato di abbandonare la politica. Ma il giorno dopo la rissa c'è già chi non ricorda nulla e lancia messaggi di pace. Lo stesso Fasano dichiara: «Vorrei stigmatizare quanto accaduto l'altro ieri sera, però mi sembra che questo piccolo diverbio stia diventando una cosa un po' troppo grande. Certo, noi ci siamo rimasti davvero molto male per ciò che è accaduto. La reazione di Carmine è stata troppo impulsiva. Forse, non ha gradito di passare le feste qui per completare le operazioni di tesseramemto. Già nei prossimi giorni, comunque, mi farò promotore di una pace tra Laudato ed il collega di Giunta Salsano». Se è vero che i panni sporchi si lavano in famiglia, per l'Udc cavese è arrivato il momento di farlo.
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