Tu sei qui: PoliticaStatuto, maggioranza ancora divisa
Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 28 dicembre 2001 00:00:00
Il Palazzo trema. Il Consiglio comunale, convocato per i giorni 30-31 dicembre, rischia di saltare. Alfredo Messina (nella foto in alto) insiste, ma i consiglieri comunali fanno resistenza. Su essi incombe l'ombra di Alfonso Senatore. Ed intanto, avviato nella tarda serata di ieri un incontro della maggioranza. Dopo il flop dell'ultima seduta, andata deserta per mancanza del numero legale, Messina, già all'indomani, ne aveva chiesto la convocazione per i giorni 30-31 con gli stessi argomenti: approvazione dello Statuto, del Bilancio, del Piano triennale. I più chiedono che, dopo la proroga per la presentazione del Bilancio, venga rinviata l'approvazione: «Non si comprende l'urgenza, forse dobbiamo essere i primi della provincia?». Ma è sullo Statuto che si combatte il braccio di ferro tra il sindaco ed i gruppi consiliari della maggioranza. In particolare, gli articoli che riguardano il difensore civico ed il city manager. Non tutti condividono le tesi della laurea non specifica per il primo e del part time per il secondo.
La battaglia
Su quest'ultimo articolo incombe la battaglia avviata da Alfonso Senatore (nella foto al centro), consigliere provinciale di An, che lo ritiene illegittimo. «Ho sollecitato i consiglieri a non approvare il part time - dice - perché si renderebbero anche loro responsabili». Un clima di grande preoccupazione tra la maggioranza. Lo ha avvertito per prima il presidente del Consiglio comunale, Giovanni Baldi, che così ha dichiarato: «Credo che sia opportuno rinviare la seduta del Consiglio comunale: in questi giorni ci potrebbe essere un ampio approfondimento, ma soprattutto si eviterebbe una lacerazione tra i gruppi». Anche il capogruppo di Fi, Giovanni Carleo (nella foto in basso), sta lavorando perchè gli azzurri siano uniti: «Per soddisfare le attese, le istanze dei consiglieri sarebbe utile ascoltarle. Il rischio che si possa mandare a mare il lavoro serio di questi mesi è reale». Inviti alla prudenza, ma Messina sembra irremovibile, in quanto teme che ci possa essere un rallentamento nella realizzazione del progetto di città.
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