Il Portico Costiera Amalfitana

Medita di passare al centrosinistra l'avvocato Alfonso Senatore, ormai ex alfiere della destra metelliana. Per "scoprire le carte" ha scelto una platea importante: il congresso cittadino dei DS, conclusosi domenica scorsa. Nel suo intervento, molto applaudito, non è stato tenero nei confronti del centrodestra cavese. Ha duramente attaccato la Casa delle Libertà, rea, secondo il penalista, di aver condotto la città sull'orlo del baratro. «Sono contento di stare tra voi - ha detto - perché sono tra persone perbene. Se lo riterrete opportuno, sono a disposizione per darvi una mano a sconfiggere questo centrodestra, che tanti guai ha provocato alla nostra città». Parole di stima per l'ex sindaco Raffaele Fiorillo e per Flora Calvanese. Un plauso anche per l'ex sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, e per l'ex primo cittadino di Mercato San Severino, Giovanni Romano, che «sebbene su posizioni diverse hanno saputo ben governare». Dopo questo intervento al congresso diessino, sembra che già alcune forze politiche si siano mosse per fargli della avance. Non bisogna dimenticare che alle scorse elezioni provinciali Senatore ottenne 2.250 voti, che sono per la quasi totalità personali. Un fardello di suffragi molto interessante, che, qualora Senatore dovesse approdare al centrosinistra, si trasferirebbero nella formazione ulivista cavese. Anche se manca l'ufficialità, pare che fra non molto dovrebbe annunciare il suo passaggio all'Udeur. Alla richiesta di conferma, il penalista glissa, ma non risparmia elogi sempre ai DS: «Mi sono molto emozionato quando la platea diessina mi ha applaudito. Ho apprezzato le aperture di questo partito. Molto interessante la relazione del segretario uscente Prisco e quella di Luigi Gravagnuolo». Parole di elogio anche per Achille Mughini: «Una persona perbene e democratica. Allorché fui nominato vicesindaco della città alcuni anni fa, esponenti del suo partito contestarono molto quella nomina. Ma l'attuale vicepresidente, rivolgendosi ai suoi compagni, affermò che era tutto legittimo, perché ero stato eletto democraticamente dal popolo. Un gesto che non ho mai dimenticato».