Tu sei qui: PoliticaPrimarie, centrosinistra in fermento
Inserito da (admin), lunedì 10 gennaio 2005 00:00:00
Gli "Ulivisti per Cava", gruppo politico di movimento aderente alla rete nazionale dei Cittadini dell'Ulivo, si presenta alla città con un manifesto programmatico. «Vogliamo essere protagonisti diretti della riappropriazione democratica e del rilancio della nostra città», scrivono gli ulivisti. Un gruppo politico deciso a giocare un ruolo determinante tra i movimenti ed i partiti del centrosinistra. L'obiettivo primario è una città vivibile e ricca di prospettive. E già sono al lavoro per dare un contributo forte perché i partiti del centrosinistra e tutti i movimenti siano chiamati a costituire un fronte unico per battere il centrodestra. E lo fanno con una serie di proposte forti. A giorni partirà una raccolta di firme per una petizione da presentare a tutti i partiti del centrosinistra per chiedere le primarie per l'individuazione del candidato sindaco e per ottenere che al più presto i consiglieri comunali (Verdi, Rfc, Ds, Margherita) diano vita ad un gruppo unitario di minoranza, scegliendo un solo capogruppo o portavoce. Una richiesta, quella delle primarie, che ha subito ravvivato il dibattito politico nel centrosinistra. Accanto ai se ed ai ma, affiorano forti segnali dei partiti e dei movimenti per ritrovarsi insieme per battere il centrodestra. Il principio delle primarie per l'individuazione del candidato sindaco trova in generale i partiti consensenzienti, anche se con toni e sfumature diversi. Non manca, però, chi ritiene che rischiano di essere solo un pasticciaccio o la creazione di carrozzoni per imporre il proprio candidato. «A noi interessa - osserva Franco Bruno Vitolo, uno dei portavoce degli "Ulivisti per Cava" - che sia approvato il metodo della scelta, in sintonia con il movimento nazionale. Le modalità possono essere tante e tutte nella consapevolezza che portino ad una scelta non preconfezionata. I nomi? Ne circolano alcuni: Felice Scermino, Armando Lamberti, Achille Mughini, Gigino Gravagnuolo ed altri. Dovrà essere il popolo del centrosinistra a sceglierlo». «No a primarie aperte - afferma ribadisce Antonio Pisapia, segretario dello Sdi - Se primarie ci devono essere, che siano i direttivi dei partiti e dei movimenti ed i rappresentanti istituzionali a scegliere. Ma che senso hanno se i partiti sono d'accordo sul nome? Se dovesse mancare, sì. Intanto, anche lo Sdi ha i suoi nomi e li porterà sul tavolo al momento opportuno». Contrari a rimandare il problema gli uomini del gruppo D'Acunzi. «Perchè rinviare una scelta? Forse bisogna attendere che esso ci venga imposto dall'alto? La scelta deve essere locale e rispondente alle reali esigenze. No a primarie farse, sì a scelte oculate e responsabili. Noi indichiamo già il prof. Armando Lamberti come espressione dell'area moderata», aggiunge Adriano Mongiello. Sul programma insiste Pierfederico De Filippis, rappresentante della Margherita: «Le primarie un criterio di scelta. Attendiamo le regionali. Tuttavia, non rinunceremo ad avanzare una candidatura di area moderata». Decisamente favorevoli gli uomini di Rfc. «Ci batteremo per il principio delle primarie», afferma Francesco Musumeci. «La provocazione delle primarie da parte degli Ulivisti per Cava - spiega Enzo Passa, leader dei Verdi - è solo il braccio di ferro tra il movimento ed il centrosinistra. I verdi hanno propri candidati, che si misureranno con quelli proposti da partiti e movimenti». Cauti e prudenti i diessini. Enzo Servalli: «I Ds cavesi potrebbero dare la loro disponibilità ad una nuova esperienza di primarie, accogliendo le istanze della cosiddetta società civile. Ma occorre lavorare per elaborare una proposta di primarie calata sulla specificità locale». Achille Mughini, che aveva indicato la propria disponibilità ad un'eventuale candidatura, dopo aver sponsorizzato quella di Luigi Gravagnuolo, afferma: «In linea di principio alle primarie non sono contrario, purché mirino ad individuare il vero candidato e non siano tra i soliti noti». C'è effervescenza, ma anche senso di responsabilità in un centrosinsitra che, al di là delle diversificazioni interne, scalda i motori fidando sulla possibilità di mandare a casa Messina.
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