Tu sei qui: PoliticaPiano di Zona, centrodestra di Cava de' Tirreni e sindaco di Ravello contro la gestione Servalli
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), sabato 1 marzo 2025 12:02:03
"Il Comune di Cava de' Tirreni ha gestito malissimo gli ultimi 5 o 6 anni, tant'è che abbiamo residui ancora da spendere come il Fondo Povertà (4/5 milioni di euro) e tanti altri fondi che non sono stati intercettati. Questa situazione è vergognosa perché si tratta di non spendere soldi destinati alle persone più deboli e che più ne hanno bisogno".
Il giudizio severissimo sul Piano di Zona non arriva dall'opposizione cavese di centrodestra, ma da Paolo Vuilleumier, sindaco di Ravello, che guida un'Amministrazione di centrosinistra ed è presidente dell'A.S.C.C.C.A. (Azienda Speciale Consortile per i Servizi Socio Sanitari Cava-Costa d'Amalfi). Le parole pronunciate durante il Consiglio comunale di Ravello riunitosi ieri - 28 febbraio - evidenziano, ancora una volta, lo scontro che si sta consumando all'interno di quello schieramento politico, con l'aggravante che tutto questo avviene sulla pelle dei cittadini e, in particolare, delle fasce più fragili della popolazione.
Sullo sfondo di questo scontro c'è la nascita della nuova Azienda Consortile che sostituirà il vecchio Piano di Zona S2. Nel centrosinistra si è aperta una resa dei conti per i tanti errori e le scelte sbagliate che si sono susseguiti in questi mesi nella gestione delle politiche sociali: dalla difformità tra l'atto approvato nei Consigli comunali e quello firmato davanti il notaio, al fondo di dotazione ridotto a soli 25mila euro.
"Le accuse di Vuilleumier sono anche la conferma delle cose che noi del centrodestra cavese stiamo ripetendo in questi anni - sottolineano gli esponenti di centrodestra - Il Piano di Zona, a guida Servalli, non è stato in grado di operare in maniera incisiva a favore delle fasce deboli della popolazione e non ha portato loro aiuti o vantaggi concreti. La gestione voluta da Cava de' Tirreni come Comune capofila non è stata per nulla apprezzata dagli altri Comuni dell'ambito territoriale che imputano al sindaco Servalli, e alle persone da lui chiamate ad occuparsi del Piano di Zona, scelte e atti gravissimi. E di questi atti non possono certo essere ritenuti responsabili i dipendenti comunali, molti dei quali assunti part-time, che fanno quotidianamente i salti mortali per assicurare i servizi dovendo sobbarcarsi un lavoro extra a causa delle note carenze di organico".
E aggiungono: "La sciatteria al limite del disinteresse che ha caratterizzato l'operato dell'Amministrazione cavese, piena espressione del Pd, in ambito cittadino - valga per tutte la gravissima vicenda degli ammanchi nelle casse del Comune - ha avuto ripercussioni negative anche in un contesto territoriale più vasto. E, per di più, in un settore delicatissimo come quello delle politiche sociali. Alle forze politiche che saranno chiamate a guidare il Comune di Cava in futuro toccherà non solo ricostruire dalle macerie lasciate da Servalli, dal Pd e da quanti in questi anni lo hanno sostenuto e continuano a farlo, ma anche lavorare per restituire all'immagine della Città la dignità che merita".
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