Tu sei qui: PoliticaPdl, dura requisitoria contro l'Amministrazione
Inserito da (admin), venerdì 15 maggio 2009 00:00:00
Non si può rimanere indifferenti - afferma l’avv. Giovanni Del Vecchio, già coordinatore di A.N. ed oggi esponente di primo piano del PDL - di fronte al mutato quadro politico cittadino, che è la naturale e logica conseguenza delle decisioni assunte dal Sindaco nell’ultimo scorcio di amministrazione di revocare due assessori che hanno rivestito un ruolo di primo piano nella sua Giunta, l’avv. Alfonso Senatore ed il Dott. Napoleone Cioffi.
Ormai è evidente che il Sindaco non ha più una maggioranza politica in Consiglio comunale, forse nemmeno numerica, a riprova di una crisi irreversibile in cui è piombata l’amministrazione, da ricollegare anche alle candidature del PDL alle prossime elezioni provinciali che vedono assessori e consiglieri comunali che facevano parte del suo schieramento oggi convinti sostenitori del Popolo della Libertà. Su questa ultima scelta sicuramente ha indubbiamente pesato non solo la profonda diversità ideologica e culturale di alcuni di essi, ma anche e soprattutto l’incapacità di questa amministrazione dopo tre anni di realizzare un progetto condiviso di città, difficilmente attuabile quando non si ha una squadra di governo unita e coesa.
Anche la stragrande maggioranza dei cittadini cavesi, dopo le aspettative iniziali giustificate da un programma ambizioso di città di qualità presentato all’elettorato, oggi è stanca e delusa da questa amministrazione, assente sulle grandi problematiche cittadine perché troppo impegnata al suo interno in battaglie politiche dirette a scovare i nemici di un ipotetico progetto di governo del territorio che oggi ancora non si materializza.
In questo contesto, gravissime ed anche altamente offensive dell’immagine politica del PDL nonché dei consiglieri comunali di minoranza, sono state le affermazioni del Sindaco, che pubblicamente ha tacciato il componente di un organo di garanzia, il collegio dei Revisori dei Conti, di parzialità nell’esercizio delle sue funzioni e di collaborazione politica con l’opposizione solo perché ha svolto come richiesto dalle leggi e dai regolamenti il suo dovere istituzionale fino in fondo, senza alcun condizionamento politico come era lecito attendersi dal ruolo che riveste; ed è paradossale che dell’operato imparziale del revisore dei conti, come dallo stesso Sindaco affermato, ne ha fatto le spese l’assessore Cioffi, a cui è stata revocata la delega perché ritenuto politicamente responsabile.
Se questo è il “modus procedendi”, secondo il criterio della cd. “responsabilità politica”, la prossima revoca di delega, dopo quella consiliare ai tributi di Maddalo, dovrebbe essere quella al commercio all’avv. Marco Senatore, espressione politica del fratello Alfonso Senatore, già assessore della sua giunta ed oggi suo acerrimo avversario politico, e poi ancora la revoca di ogni delega consiliare ad Assia Landi, presidente della Commissione Pari Opportunità ed oggi candidata alle provinciali nelle liste dell’UDC; diversamente non ci sarà nessuna coerenza nell’azione politica del primo cittadino, nessuna assunzione di responsabilità nei confronti dei propri elettori.
Senza entrare, poi, nel merito del parere espresso dal collegio dei Revisori dei Conti rilasciato sull’aspetto contabile della costituenda società Cava de’ Tirreni Patrimonio SRL, è auspicabile nell’interesse di tutti i cittadini cavesi che per il futuro si tenga sempre ben presente che la separazione dei ruoli e delle funzioni è il massimo presidio di garanzia di trasparenza ed imparzialità di ogni pubblica amministrazione. Non è, pertanto, accettabile e tollerabile una indebita ingerenza o invasione di campo di un organo politico nelle funzioni di un organo tecnico, altrimenti si incorrerebbe in un aperto conflitto di interessi a danno dell’amministrazione.
In questo momento difficile, di grossa crisi economica e sociale, è allora preciso dovere del Sindaco e della sua amministrazione di evitare polemiche che alimentano solo tensioni per restituire fiducia, sicurezza e tranquillità ad una città che desidera solo di essere amministrata, spostando il baricentro della propria azione politica sulle problematiche che realmente interessano i cittadini, come scongiurare l’inevitabile ed imminente chiusura del pronto soccorso dell’ospedale della nostra città, rivedere l’aumento della TARSU ed avviare una credibile politica sulla casa.
In ordine alla prima situazione, a dispetto delle verità sbandierate dal Sindaco e che poi verità non sono, i dirigenti e tutti i consiglieri comunali del PDL e delle forze politiche alleate non hanno mai colpevolizzato di questa drammatica situazione il primo cittadino, ma soltanto espressamente richiesto, con nota protocollata del 21.3.2009, di impugnare e chiedere la sospensione con lo strumento del ricorso straordinario della delibera n. 1205 del 30 dicembre 2008 dell’ASL SA 1, che avrebbe sicuramente dilatato i tempi di attuazione dello scellerato piano di razionalizzazione ospedaliera della Legge Regionale 16 fortemente penalizzante per la città di Cava de’Tirreni.
Invece, niente di tutto questo è stato fatto, inspiegabilmente la delibera non è stata impugnata né dinanzi al TAR, né dinanzi al Presidente della Repubblica, mentre si è pensato bene di mortificare gratuitamente la dignità ed il decoro professionale di intere categorie, medici, operatori sanitari, esponenti politici, professionisti ed altre associazioni operanti sul territorio, in un monologo andato in onda su you tube ed ancora disponibile sul sito istituzionale solo perché gli stessi avevano assunto una dura posizione di difesa del pronto soccorso del locale ospedale, manifestando la loro legittima preoccupazione sulle sorti della sanità cavese; preoccupazioni legittime, visto che l’amministrazione è proprio espressione di quel centrosinistra che ha portato allo sfascio la sanità in Campania e che Montemarano e Bassolino fanno parte proprio del loro partito.
Come non si può nascondere ai cittadini cavesi che è il centrosinistra, a livello regionale, provinciale e comunale, e non il Popolo della Libertà ad aver svenduto la sanità cavese e quella campana con una politica utilitaristica e di bassa lega, finalizzata esclusivamente a fini clientelari ed elettorali con i risultati finanziari disastrosi, oggi sotto gli occhi di tutti gli italiani; ed ecco, allora, che ci ritroviamo passivi spettatori di un conto alla rovescia che porterà il 30 giugno alla chiusura a Cava de’Tirreni del Pronto Soccorso.
Sull’aumento della TARSU, nonostante l’alta percentuale di raccolta differenziata raggiunta a Cava de’Tirreni, si è detto tanto. La raccolta differenziata portata avanti da tutti i cittadini in modo egregio era stata il cavallo di battaglia dell’Amministrazione Gravagnuolo, per cui era lecito aspettarsi una forte premialità con la riduzione delle bollette, invece vi è stato addirittura un aumento inaccettabile ed ingiustificato, che non rende il giusto merito all’impegno ed allo sforzo di una città intera che aveva coltivato la legittima aspettativa di un riconoscimento per essere entrata di diritto nell’elenco dei Comuni virtuosi d’Italia.
Per non parlare dell’emergenza casa, fenomeno sociale, scoppiato in città con l’inizio delle demolizioni, dove è mancata una politica di pianificazione urbanistica, diretta a prevenire il fenomeno, attraverso una modifica razionale della strumentazione urbanistica vigente, allo scopo di renderla compatibile con le particolari esigenze e la singolare conformazione del nostro territorio.
Ed in questo contesto, allora, suscitano ilarità e meraviglia le esternazioni di questi giorni da parte del Sindaco e di qualche componente dell’attuale amministrazione che ha avuto l’ardire di affermare che l’opposizione è debole e che attua solo una politica strumentale e poco costruttiva, quando, invece, la verità è che sono sempre più sottili le possibilità che l’attuale amministrazione possa giungere alla scadenza del suo mandato naturale, soprattutto se con una larga vittoria del Popolo della Libertà alle elezioni provinciali decollerà quel progetto di centro destra, su cui sin da ora si sta lavorando e che può rappresentare un modello di governo serio, credibile ed alternativo a quello attuale.
Avv. Giovanni Del Vecchio
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