Tu sei qui: PoliticaOspedale Cava de' Tirreni, la bagarre continua. Galdi: «Quando c'ero io funzionava»
Inserito da (redazioneip), mercoledì 1 novembre 2017 10:52:53
Il plesso Santa Maria Incoronata dell'Olmo è finito al centro di polemiche dopo le dichiarazioni del primario del reparto di chirurgia d d'urgenza, che nei giorni scorsi ha denunciato l'insufficienza di ferri chirurgici in sala operatoria. Mentre la situazione continua ad animare il dibattito cittadino, l'ex sindaco nonché consigliere di minoranza Marco Galdi ha rilasciato un'intervista su "Le Cronache del Salernitano" nella quale fornisce una soluzione in merito al futuro del plesso di Cava de' Tirreni e contesta l'operato dell'attuale primo cittadino, Vincenzo Servalli.
«Quando nel giugno del 2015 ho terminato il mio mandato di sindaco di Cava de' Tirreni, l'Ospedale era tutt'altro che chiuso: funzionava con un Direttore sanitario cavese che lo presidiava, il dottor Vincenzo De Paola, nonché, oltre ai restanti reparti attualmente ancora in essere, con una senologia all'avanguardia, il servizio di gastroenterologia, ginecologia e ostetricia perfettamente funzionanti, un pronto soccorso dotato di tutti i servizi ventiquattro ore su ventiquattro. Durante il mandato del Sindaco Servalli abbiamo avuto, con il nuovo atto aziendale, il riconoscimento formale di un'ottantina di posti letto (circostanza indubbiamente importante e positiva). Ma di fatto abbiamo perso il Direttore sanitario cavese, la senologia, il servizio di gastroenterologia, ginecologia e ostetricia».
«Al di là dei meriti e dei demeriti del passato - continua Galdi - restano oggi due situazioni da cui partire. Esiste ancora un ospedale aperto e funzionante, sia pure depotenziato negli ultimi anni? Esiste l'indirizzo, già concretizzatosi in atti formali, della Regione Campania di costruire un nuovo Ospedale per l'Azienda Universitaria RUggi d'Aragona? Se, come pare nelle intenzioni di De Luca, il nuovo ospedale si farà vicino all'attuale San Leonardo, naturalmente si concentreranno nel nuovo plesso tutte le attività di cura e didattiche dell'Università di Salerno. Quindi, alla faccia dell'attuale riconoscimento nell'atto aziendale del Ruggi d'Aragona degli ottanta posti letto del Santa Maria Incoronata dell'Olmo, il nostro Ospedale, dopo 500 anni di storia gloriosa, è destinato ad essere, questa volta sì, veramente chiuso».
L'ex sindaco fornisce poi una soluzione in merito al futuro dell'ospedale metelliano: «L'alternativa potrebbe essere rappresentata dalla realizzazione del nuovo plesso nell'area all'uscita dell'autostrada di Cava, che per oltre 80.000 metri quadri è destinata dal PTCP (piano territoriale di coordinamento provinciale) a destinazione sanitaria e di cui un'area di 18.000 metri quadri è già di proprietà del Comune (ex Cofima). O ancora l'ulteriore alternativa potrebbe essere rappresentata da un ritorno del nostro ospedale nell'ASL, che consentirebbe al bacino di utenza di circa 100.000 utenti che se ne serve di non trovarsi sprovvisti di effettive possibilità di cura, specialmente emergenziali».
Poi conclude puntando il dito contro l'attuale primo cittadino di Cava: «Il sindaco Servalli è in condizioni di fare queste scelte? Haimè, pare proprio di no. Più volte in Consiglio comunale abbiamo invocato la presenza del Governatore De Luca a Cava, per confrontarci pubblicamente con chi in campagna elettorale aveva previsto un rilancio del nostro nosocomio ed ora va chiaramente in direzione opposta. Ma, purtroppo per noi, il Sindaco di Cava ha il peso politico pari al numero di posti letto che avevamo nel recente passato: 0. Sorprendentemente, De Luca che è presente quotidianamente a Salerno, che inaugura reparti e anche semplici macchinari in ogni parte della Regione Campania, non è mai venuto nemmeno per caso a Cava de' Tirreni».
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