Tu sei qui: PoliticaMessina: "Sfida leale con Gravagnuolo"
Inserito da (admin), mercoledì 26 aprile 2006 00:00:00
Alfredo Messina è pronto. Vive con attenzione e freddezza le ultime vicende della Casa delle Libertà a livello provinciale. Il suo percorso ormai è chiaro. E' il candidato sindaco, non unitario, della Cdl, ma non dispera che gli interessi generali del centrodestra possano avere il sopravvento. È un Messina diverso. L'esperienza traumatica del "golpe" di luglio gli ha aperto scenari nuovi e diversi, anche se era stato un dirigente comunale attento alle manovre che avvenivano nel Palazzo. «Sì, è stata un'esperienza che mi ha profondamente colpito».
Quali gli aspetti positivi di quella storia? «È stata, a distanza di tempo, un'esperienza positiva, perché mi ha dato la possibilità di approfondire le cause di una non compiuta aggregazione, nata nelle ultime ore prima della campagna elettorale vera e propria, e la non completa condivisione da parte di tutti di un progetto di città che era strutturato solo sull'esperienza del candidato sindaco. Certamente oggi la storia è diversa. C'è un partito come Forza Italia e, soprattutto, una coalizione di partiti, con ruoli chiari e precisi ed in perfetta sintonia con chi deve guidare da un punto di vista amministrativo la città». Ma la Casa delle Libertà si presenta in due tronconi. Quali le cause vere? «Avete vissuto tutti, come me, le vicende che hanno portato allo scioglimento del Consiglio comunale ed alla caduta della Giunta da me presieduta. Giovanni Baldi, dopo averne condiviso programmi, organigrammi e progetti, ha ritenuto opportuno troncare tutto e rimettere all'elettorato la scelta di un nuovo cammino. Ma gli ultimi risultati elettorali hanno confermato ancora una volta che Forza Italia resta la prima forza della città e che l'intero centrodestra rappresenta circa il 60% dell'elettorato. La città non chiede inversioni di rotta, ma ne conferma la guida».
L'Udc, però, rappresenta il 14%. «Sì, ma non il 51%. Diamo atto a Giovanni Baldi che riscuote simpatia e consensi. Ma non basta. Si vince insieme e non divisi. Questa è la grande richiesta della città. In politica, se vogliamo rendere un servizio alla nostra comunità, dovremmo mettere da parte personalismi, direi anche certe aspettative, e mirare solo a soddisfare quelle che sono le attese, le speranze della gente. Comunque, siamo rispettosi delle scelte e delle decisioni fatte. Dico con onestà e franchezza che il centrodestra anche senza Giovanni Baldi può andare avanti, ha forza, determinazione, consensi e grande voglia di continuare il lavoro avviato».
Dunque, assisteremo ad un duello Messina-Gravagnuolo? «Noi siamo pronti. Gravagnuolo è una persona stimabile, in tutti questi mesi con tranquillità ha avviato la campagna elettorale, ma da oggi tutto è diverso. Sarà uno scontro corretto e leale, dovrà ora confrontarsi sui fatti». Gravagnuolo ha presentato il suo programma. E Messina? «Noi non abbiamo bisogno di presentare programmi. Il mio progetto di città è sotto gli occhi di tutti. Dobbiamo pensare a completare e rimodellare alcune idee. Nel 2001 presentammo un modello di città ed in questi anni abbiamo lavorato per rendere Cava una città organizzata ed efficiente».
Quali le priorità? «La prima e vera priorità è recuperare questi 11 mesi di stallo, nonostante l'impegno dei commissari straordinari e dei dirigenti del Comune. La vera guida della città deve essere del politico. E questo è stato il più grave danno arrecato dal golpe di luglio». Ritorna il Messina delle opere pubbliche? «Chi mi accusa sa di dire il falso o è miope. Le opere pubbliche servono a creare le strutture su cui si costruisce il progetto di una città commerciale, turistica, con il concorso delle categorie, dei privati. Pensiamo per un attimo al Progetto Urban ed ai tanti da noi modificati e resi attuali». Quale messaggio alla città? «Aiutatemi a completare il progetto di città su cui già nel 2001 avete dato il vostro consenso. È frutto di un grande amore e di rispetto per voi tutti. Dopo ritornerò alla mia professione, soddisfatto di essere stato utile alla città ed ai miei concittadini».
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