Tu sei qui: Politica‘Messina non si tocca'
Inserito da (admin), martedì 17 febbraio 2004 00:00:00
Cirielli infiamma il centrodestra, già in fibrillazione dopo le anticipazioni di Marco Galdi sull'anacronismo del "progetto Messina". Le sue dure parole dalla tribuna del congresso cittadino di An hanno lasciato il segno. Immediata la risposta dell'Udc, mentre Forza Italia ha convocato per la tarda serata di ieri il gruppo ed il coordinamento cittadino per esaminare la situazione. La reazione non si farà attendere, anche se a caldo sia il coordinatore Gaeta che il capogruppo Salerno hanno fatto quadrato intorno a Messina. Le critiche di Cirielli nel congresso cittadino non sono piaciute, in particolare l'affermazione che la valutazione di Messina sarà fatta a 6 mesi dalla scadenza del mandato. Il presidente provinciale di An ha puntato il dito sulla mancanza di un vero e proprio dialogo politico tra le forze della coalizione, sul ruolo che esse hanno nel progetto Messina. Ha imputato al primo cittadino la mancata concertazione con le categorie di commercianti ed associazioni sulle scelte strategiche. E poi ha ricalato sul tavolo della coalizione la richiesta di una seria verifica politica. «Nessuna risposta è venuta alle nostre continue richieste, ciò è inaccettabile». Pronta la risposta del coordinatore dell'Udc, Eligio Canna: «Ho ascoltato con attenzione l'intervento di Cirielli. Ha esposto delle perplessità e dei dubbi sulla tenuta della coalizione, di qui la richiesta della verifica. A Cirielli diciamo di mostrare sul campo, impegnandoci alle europee ed alle provinciali, di essere uniti. La verifica la faremo a 360 gradi dopo. Oggi potrebbe rappresentare una distrazione dall'impegno elettorale. Per quanto riguarda la discussione sul candidato sindaco a 6 mesi dalla scadenza del mandato, in linea di massima ci trova consenzienti. Solo dopo un quinquennio sarà possibile un giudizio sereno». Per il resto, chiede un maggiore contatto tra i gruppi consiliari, i partiti e l'esecutivo nel rispetto dei propri ruoli. Sul giudizio sul sindaco, l'assessore Laudato contraddice il suo coordinatore: «Il progetto Messina era tarato su 10 anni e non su un quinquennio. Cirielli lo sapeva, anche se è salito sul tram solo quando si era in marcia. La città ha votato Messina per il suo progetto e si sapeva che non poteva essere realizzato con una sola legislatura». Altro fuoco su fuoco. Forza Italia respinge al mittente le affermazioni. «Messina è il nostro candidato anche per il futuro, è con lui che il partito ha vinto la sfida, anche contro lo stesso Cirielli, che sosteneva un altro sindaco. La verifica si farà. Lavoriamo, invece, per non perdere colpi e recuperare quella credibilità e quell'entusiasmo che portò a spazzare dal Palazzo il centrosinistra», dicono all'unisono Gaeta e Salerno, interpretando gli umori della base. Qualcuno ha fatto notare che An conta su 3 assessori - di cui 1 nominato da Messina al momento della vittoria ed in contrasto con la linea Cirielli - e 4 consiglieri comunali, di cui 1 eletto nella lista di Fi e che ha usufruito della vittoria e del premio elettorale di Messina. Cirielli rischia, dunque, di aver spaccato ancora di più la coalizione.
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