Tu sei qui: PoliticaMessina caccia gli assessori di An
Inserito da (admin), lunedì 4 ottobre 2004 00:00:00
Il sindaco Messina, dopo 48 ore dallo strappo di An in Consiglio comunale, ritira le deleghe alla delegazione di Cirielli. Sorpresa nello stesso Palazzo. Bocche cucite in An, solo il presidente Cirielli definisce l'atto una cosa grave. Dunque, Messina mette fine alla telenovela della verifica con un atto forte: fuori dalla Giunta Pasquale Santoriello, Fabio Siani e Luigi Napoli. Il primo cittadino ritira le varie deleghe assegnate e volta pagina nel rapporto con An. Eppure, solo giovedì aveva affidato ai suoi due fedelissimi colonnelli, Pasquale Petrillo, ex capo dello staff, e Luigi Durante, suo segretario particolare, la missione esplorativa per verificare i margini di manovra per una ricomposizione della rottura. Lo stesso Petrillo è sorpreso. «Devo incontrare il sindaco e capire, intanto continuerò con l'amico Durante ad individuare strumenti e modi per riorganizzare la Casa delle Libertà». Messina è sereno: «An non condivideva più il mio progetto, cioè quello su cui la città ha espresso un forte consenso. Di qui il suo distacco». Un gesto, il suo, che certamente segna la fine della possibilità di una sua ricandidatura voluta dall'intero Polo. In Forza Italia c'è una frangia non convinta di un ritorno di Messina a Palazzo, mentre nell'Udc continua la battaglia di Canna perché solo a fine legislatura ci si debba esprimere. In pochi mesi, dunque, si è verificato quanto affermato da Pasquale Petrillo nella sua lettera di dimissioni: «La politica è già morta e sarà cosa ardua a resuscitarla». Petrillo vedeva svanito un sogno. Il gesto del ritiro delle deleghe è stato studiato con arte e scientifica freddezza e ciò fa pensare che Messina sa quello che vuole e fa giustizia di quanti affermano che sia stato spinto dallo stesso Cuomo per rendere uno schiaffo a Cirielli nella sua città.
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