Tu sei qui: PoliticaLa maggioranza contro Messina
Inserito da (admin), mercoledì 11 maggio 2005 00:00:00
Messina nell'angolo. La sua maggioranza gli si rivolta contro e, capeggiata da Giovanni Baldi (Udc), Cannavacciuolo (An) e Campanile (Fi), unitamente all'opposizione di sinistra ed a "Città Unità", gli chiede di ridurre gli assessori e di non prorogare le consulenze in scadenza. Sul piano strettamente politico, nella Casa delle Libertà si profila l'accordo An-Udc per la candidatura a sindaco di Giovanni Baldi, in opposizione a quella di Messina. Una spallata, dunque, che rende ancora più tortuoso il cammino del "Messina bis" in questo ultimo scorcio di legislatura. Un voto che ha visto uniti i 7 di An (Cannavacciuolo, Fariello, Longobardi, D'Amore, Ferrigno, L. Bisogno e Palumbo), i forzisti Campanile, Salerno, Pesante, Apicella, Adinolfi, Baldi e Medolla, Bisogno dell'Udc, il verde Passa, Coppola e Musumeci del gruppo misto, i diessini Armenante e Pisapia, Maddalo e Ventrello di "Città Unita". Contrari Laudato, Durante, Carleo, Baldi e Salsano. Assenti Ragni e Mosca. «Una nuova maggioranza - ha dichiarato Enzo Passa - si è formata in Consiglio comunale. Finalmente, dopo anni di battaglie, siamo riusciti a far passare un messaggio forte nella città e più vicino ai suoi interessi». «È un voto politico, un atto di sfiducia a Messina», aggiunge Armenante. «È un voto che indubbiamente scuoterà la coalizione del centrodestra. Lo stesso Messina è chiamato a riflettere, in quanto resta sempre una pronuncia forte contro il suo operato e contro le illusioni che bastava non convocare il Consiglio comunale per tenere la barca in rotta. I fatti gli hanno dimostrato il contrario», conferma Francesco Musumeci. «Confronto è stato sconfitto da Forza Italia», commenta Renato Salerno. La svolta è stata segnata dalla determinazione di Giovanni Baldi, che ha coinvolto in questa operazione il suo gruppo (ad eccezione di Salsano), e di Giovanni Cannavacciuolo. Il primo ha voluto dare agli elettori che glielo avevano chiesto un segnale forte, il secondo per aver finalmente potuto realizzare in Consiglio comunale quelle speranze suscitate dalla nascita di una nuova primavera dei giovani di An. «Abbiamo chiesto il rispetto di un documento firmato al momento del "Messina bis", che stentava ad essere attuato. L'occasione è venuta e con forza abbiamo avanzato la proposta con un emendamento su cui abbiamo coinvolto la stessa opposizione di sinistra, ossia il regolamento dell'organizzazione del personale e lo stop alle consulenze in scadenza. Nessun tradimento contro Messina». Il sindaco, assente in Consiglio comunale per un impegno istituzionale a Napoli, ha espresso sulla vicenda un laconico "no comment". Intanto, i 4 assessori azzurri (Barbuti, Gaeta, G. Carleo e Gigantino) e 4 consiglieri comunali di Forza Italia (Durante, Baldi, A Carleo ed Adinolfi) con un documento hanno chiesto la compattezza sulla conferma della candidatura a sindaco di Alfredo Messina e la stessa guida di Forza Italia affidata direttamente ed inderogabilmente al sindaco. I firmatari annunciano l'eventuale sospensione dal partito qualora gli organismi preposti non prenderanno in considerazione la proposta.
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