Tu sei qui: Politica‘La Armenante non si tocca'
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 18 febbraio 2002 00:00:00
Alfredo Messina (nella foto in alto) rompe il silenzio sulla vicenda Armenante ed indica con chiarezza i ruoli del sindaco e dell'assessore. Chiarisce, giustifica, richiama norme e sostanzialmente chiede che si metta fine alla querelle. Zittisce quanti, in questi giorni, hanno chiesto l'avvio della pratica di decadenza dell'assessore alla Cultura, per le ripetute assenze alle sedute di Giunta. In fila Fabio Siani, Alfonso Laudato, Alfonso Senatore e quanti erano dietro le posizioni dei tre «assaltatori». I toni della lettera inviata al presidente del Consiglio, Giovanni Baldi, ed all'avvocato Fabio Siani, capogruppo del Pdc, sono burocratici, ma esprimono determinazione: nulla si muoverà, è inutile agitarsi. «Annamaria Armenante esercita il suo mandato - scrive il sindaco Alfredo Messina - con grande abnegazione, particolare competenza e massima professionalità, conferendo alla mia Amministrazione un evidente e probabilmente unico ed irripetibile plusvalore politico, amministrativo e culturale». Una risposta a Pino Foscari, Alfonso Laudato, Alfonso Senatore e Fabio Siani (nella foto al centro), che avevano sminuito l'apporto amministrativo e messo in dubbio l'alto profilo che Annamaria Armenante, avvocato di Stato, riesce a dare alla Giunta Messina. Il primo cittadino vuol dissipare le ombre. Le uniche sedute della Giunta municipale istituzionalmente convocate si tengono settimanalmente il mercoledì pomeriggio. Ed Annamaria Armenante negli otto mesi è stata assente solo 5 volte. «Nel computo - afferma Messina - non possono essere considerate le cosiddette sedute volanti, perché tenute con convocazioni informali "ad horas", con il coinvolgimento degli assessori in quel momento presenti nella struttura comunale». Con la Armenante (nella foto in basso) al momento della nomina fu concordato che l'attività amministrativa non avrebbe dovuto incidere su quella di avvocato dello Stato. «Fu un impegno che concordai personalmente - continua Messina - con l'avvocato distrettuale di Salerno. Nelle ore antimeridiane non sempre ed agevolmente può prestare la propria attività con il Comune». Secondo il sindaco, non ricorrono gli estremi per la decadenza. Ma è qui che il sindaco ribadisce il suo ruolo: l'assessore, nel nuovo ordinamento delle autonomie locali, deve raccordarsi esclusivamente con il sindaco, al quale spetta la nomina e la revoca dell'assessore indipendentemente dalle presenze formali alle sedute di Giunta. Una lettera che, nelle intenzioni di chi l'ha scritta, dovrebbe portare serenità nella Casa delle Libertà, ma non tutti ne sono convinti.
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