Tu sei qui: PoliticaIn rivolta i ‘comunali'
Inserito da Il Salernitano (admin), venerdì 20 dicembre 2002 00:00:00
Continuano serrate le proteste dei dipendenti comunali di Cava de' Tirreni, dopo l'assemblea svoltasi lo scorso mercoledì a Palazzo di Città. I malumori tra i "comunali" sono nati all'indomani della notizia dello slittamento a gennaio del pagamento degli stipendi di dicembre. Una situazione che non è piaciuta ai dipendenti della funzione pubblica cavese, che ora minacciano clamorose forme di protesta. La bagarre è solo all'inizio, fanno sapere i dipendenti. L'assemblea pubblica di mercoledì scorso è solo la prima di altre, già annunciate, forme di protesta verso l'Amministrazione comunale guidata da Alfredo Messina, che, per non sforare il Patto di Stabilità, non verserà stipendio e tredicesima contemporaneamente, ma in due soluzioni. I sindacati della triplice, Cgil, Cisl ed Uil, ed i sindacati autonomi hanno cercato di mantenere bassi i toni della discussione, per evitare che il tutto sfuggisse di mano. Ma a prevalere, come era presumibile alla vigilia, è stato il disagio dei lavoratori comunali, che davvero non ci stanno a digerire la strategica soluzione adottata nelle stanze del Palazzo, per evitare di far saltare i rigidi criteri del Patto di Stabilità. Uno sforamento significherebbe guai grossi per Messina, che si troverebbe a fare i conti con pesanti multe e con un Ente sull'orlo del predissesto finanziario. «Senza alcuna motivazione di fatto - hanno tuonato durante l'assemblea le maestranze sindacali - il Comune quest'anno non erogherà, unitamente alla tredicesima, lo stipendio di dicembre. Ci chiedono un sacrificio economico e lo chiedono proprio ai dipendenti, quelli che percepiscono gli stipendi più bassi dell'apparato comunale. Avevamo deciso su un tavolo, in estate, lo slittamento a gennaio della tredicesima, proprio per consentire il rispetto del Patto di Stabilità, a fronte di un incremento del fondo di produttività. Un accordo che, però, non è stato rispettato per volontà dell'Amministrazione, che, evidentemente, non ha ritenuto di dover convocare le parti sociali su decisioni così importanti». Critici anche gli interventi dei rappresentanti dei dipendenti. «Vogliono raggiungere i loro obiettivi - tuonano i "comunali" - sulle nostre spalle. Il tutto senza rispettare le corrette relazioni con i sindacati. Consideriamo la questione un vero e proprio abuso e tuteleremo la nostra posizione presso le sedi competenti». Ora si attendono altre mosse da parte dei dipendenti comunali, anche se essi ben poco possono fare su decisioni già assunte dalla maggioranza e dai contabili del Palazzo di Città. L'assemblea dei giorni scorsi ha portato il problema alla ribalta: uno sciopero generale è stato scongiurato, ma ora è in programma un ennesimo gesto di protesta. I dipendenti cavesi, feriti non solo nell'orgoglio, ma soprattutto nelle tasche, diserteranno in massa la solita conviviale organizzata dal sindaco per il tradizionale, quest'anno triste, scambio di auguri natalizi.
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