Tu sei qui: PoliticaIl sindaco al contrattacco
Inserito da (admin), martedì 23 giugno 2009 00:00:00
Millennio, Meluso e Cirielli sono gli argomenti che hanno tenuto banco nel corso dell’ultima puntata di “Zoom Cava”, in onda ieri pomeriggio su Quarto Canale.
«Finalmente è approdata al Quirinale, per la firma del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la legge sul Millennio, che andrà alla numerazione progressiva ed alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale - ha così esordito il sindaco Luigi Gravagnuolo nel suo appuntamento settimanale con i cittadini cavesi - La legge Cirielli è una legge bipartisan. Sono felice perché tutte le forze politiche hanno trovato l’accordo per un evento relativo ad un piccolo Comune del Sud Italia. Il prossimo 7 luglio i membri della Commissione Cultura della Camera dei Deputati e la Presidente Valentina Aprea visiteranno l’Abbazia. Nel frattempo, attendiamo che si costituisca un Comitato nazionale, nominato con decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri. I membri di tale organo saranno 8: ci sarà un Presidente scelto tra soggetti che hanno esperienza nella valorizzazione dei beni culturali, un rappresentante del Ministero per l’Ambiente, uno del Dipartimento per lo Sviluppo e del Turismo della Presidenza del Consiglio, il Sindaco di Cava, un rappresentante per la Provincia, uno per la Regione, due esperti dell’Università ed un componentec nominato da padre Abate».
Sollecitato dal giornalista Antonio Di Martino, il primo cittadino metelliano ha poi parlato delle dimissioni del Comandante della Polizia Locale, Filippo Meluso. E' stata anche l'occasione per mettere a tacere tutte quelle voci che hanno individuato nella decisione del Dirigente una scelta indotta da una richiesta di alcuni consiglieri: «Io accetto sempre le dimissioni. In ogni caso, la gestione del personale è una delega che sin dall’inizio ho voluto esercitare personalmente. Ne sono fiero, perché ho garantito al personale serenità, tranquillità e mancata ingerenza della politica sul lavoro».
Riferendosi, poi, ai già turbolenti rapporti con il neo Presidente della Provincia, Edmondo Cirielli, il sindaco Gravagnuolo ha voluto precisare: «La Costituzione dice che lo Stato è ripartito in Comuni, Città Metropolitane, Province e Regioni. Il Comune non è l’ultimo anello, ma siamo sullo stesso piano. Rispetto la Repubblica e Berlusconi, la Regione e Bassolino, quindi anche la Provincia e Cirielli. Penso che loro, allo stesso modo, devono rispettare Cava de'Tirreni e me».
Intanto, l’interrogazione parlamentare presentata dall’on. Cirielli al Ministro della Giustizia, per lamentare la lentezza della magistratura salernitana nei confronti di presunte indagini a carico del sindaco Gravagnuolo, ha provocato la reazione del Pd locale, apertamente schierato al fianco del primo cittadino.
«In qualità di consigliere comunale - ha dichiarato Pasquale Scarlino in una nota stampa - ritengo questo attacco nei confronti del sindaco Gravagnuolo abbastanza strumentale. Dispiace apprendere che ad alimentarlo sia chi in questo momento dovrebbe, e spero lo sia, alquanto “super partes”, considerato che da poco è diventato Presidente della Provincia di Salerno, quindi è il nostro rappresentante istituzionale provinciale. Mi sorge ora un piccolo dubbio. Qualche esponente della minoranza, dopo la vittoria alle provinciali, ha erroneamente pensato che sarebbe stata cosa facile mandare a casa Gravagnuolo. Faccio le mie congratulazioni a colleghi quali l’avv. Messina, il consigliere Salsano ed Assia Landi, i quali, pur ribadendo la loro opposizione a questa Amministrazione, hanno dichiarato che non entreranno mai in una stanza notarile per la sfiducia al Sindaco. Se questa deve arrivare, avvenga attraverso la fase istituzionale del Consiglio Comunale. Evidentemente, questa presa di posizione ha scombussolato un po' il quadro generale, per cui si è pensato bene di aggirare l’ostacolo intraprendendo una strada diversa, che è quella della magistratura. Il mio rammarico è che a farlo non è un consigliere, che nel caso sarebbe cosa normale, ma è il “nostro” Presidente della Provincia. Un’ingerenza inammissibile e fuori luogo».
Ancora più diretto l’intervento del consigliere regionale Ugo Carpinelli: «Cirielli è peggio di Di Pietro. Dismette i panni del gentiluomo ed indossa quelli di inquisitore. È uno spettacolo politicamente indegno da parte di un rappresentate del popolo che dovrebbe garantire il rispetto della democrazia. La magistratura non va tirata per la giacca, né le indagini possono essere strumentalizzate per fini politici. Siamo di fronte a due campi autonomi, indipendenti e separati. L’on. Cirielli ascolti un consiglio: se vuole sapere qualcosa sulla gestione della cosa pubblica a Cava de’Tirreni, incontri il sindaco Gravagnuolo, che potrà dargli ogni utile e trasparente informazione al riguardo più di qualsiasi magistrato».
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