Tu sei qui: PoliticaIl PdL fuori dalla maggioranza
Inserito da La Redazione (admin), lunedì 11 marzo 2013 00:00:00
Terremoto politico a Palazzo di Città, determinato dal sempre più aspro scontro tra le due “anime” del centrodestra. Il gruppo consiliare del PdL annuncia la sua uscita dalla maggioranza, assicurando solo l’appoggio “esterno” all’Amministrazione. Il sindaco Galdi replica aprendo ad un “confronto sereno e costruttivo” con i rappresentanti del PdL ed invocando il “senso di responsabilità” che deve guidare tutti gli attori della scena politica cittadina per portare a termine la consiliatura. Arriva anche la risposta di Fabio Siani, coordinatore metelliano di Fratelli d’Italia, che ribadisce la più totale disponibilità ad un “sereno confronto politico”, pur non risparmiando stoccate e frecciatine agli “avversari” del PdL. Ma procediamo con ordine.
Al termine di un incontro tenutosi lo scorso venerdì pomeriggio a Palazzo di Città, il gruppo consiliare del PdL ha emanato un duro documento, sottoscritto da Antonio Barbuti, da Bernardo Mandara e da Gerardo Baldi (era assente per motivi personali il capogruppo Enrico Polacco). Una nota in cui, vista la “presunta” richiesta dell’on. Edmondo Cirielli dell’assegnazione agli esponenti di Fratelli d’Italia di due nuovi Assessorati, il PdL afferma di ritenere «preliminare a qualsivoglia “imposizione” politica l’apertura della maggioranza al governo della città a tutti coloro che hanno contribuito al successo del Centro Destra a Cava de’ Tirreni, attestatosi complessivamente quasi al 40%, e di tutti coloro che ancora concorrono al rilancio della politica per gli interessi primari e non negoziabili della nostra comunità. Fin quando non ci sarà questa indilazionabile apertura il gruppo PdL esce dalla maggioranza di questo quadro politico, pur riconfermando il pieno appoggio al Sindaco Marco Galdi per l’azione meritoria e lungimirante che sta svolgendo, in un momento difficile della vita della città».
In chiusura di documento l’appello al sindaco ad aprire una fase di riflessione a 360°, «che consideri le indicazioni emerse dal Corpo elettorale ed i nuovi equilibri politici che non possono essere tali se non si prende atto che per il rilancio della città occorre la partecipazione ed il concorso di tutti».
Pronta la risposta del primo cittadino, che ha innanzitutto precisato che l’on. Cirielli non avrebbe fatto alcuna imposizione, ma avrebbe semplicemente aperto una “riflessione” all’interno di Fratelli d’Italia. Il sindaco ha poi rimarcato la necessità di un confronto sereno e costruttivo con i rappresentanti istituzionali del PdL, come con tutti coloro che vogliano concorrere a dare rinnovato slancio all’azione di cambiamento della Città, che sarebbe arrivata ad uno snodo fondamentale. Particolarmente accorato l’appello finale del primo cittadino: «Una cosa è certa: il senso di responsabilità deve guidarci in ogni azione ed a qualsiasi costo bisogna terminare questa Consiliatura. Cava viene da due governi cittadini interrotti a metà percorso ed una ulteriore e lunga stagione commissariale comporterebbe un costo per la nostra comunità assolutamente intollerabile, oltre ad allontanare ancora di più la gente dalla politica».
Non si è fatta attendere neanche la replica di Fratelli d’Italia, che per bocca del suo coordinatore cittadino Fabio Siani, supportato dal capogruppo consiliare Gaetano Santoriello e dal capogruppo di Cava per le libertà / Principe Arechi, Raffaele Senatore, ha rispedito al mittente le accuse, basate a suo dire sulla strumentalizzazione di notizie pubblicate sulla stampa locale. Malgrado tutto, però, Fratelli d’Italia ribadisce la sua più totale disponibilità «ad aprire un sereno confronto politico anche per scongiurare pericolose e laceranti fughe in avanti dannose per l’azione amministrativa e gli interessi della città».
Si prospettano, dunque, giorni calienti e momenti di grande fibrillazione a Palazzo di Città, anche perché il documento sottoscritto dal gruppo consiliare del PdL è stato condiviso ed avallato dal coordinamento provinciale del PdL. Il che obbliga ancor più il sindaco Galdi a trovare al più presto una soluzione efficace se non vuole assistere al progressivo sgretolamento della sua maggioranza, che adesso davvero rischia di non avere più le forze e soprattutto i numeri per continuare a governare.
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