Tu sei qui: PoliticaIl Palazzo tende la mano ad An
Inserito da (admin), venerdì 5 novembre 2004 00:00:00
Varato il bipartito con l'appoggio esterno dell'Udc, siglato il documento politico-programmatico per il governo della città, la parola ora passa ad An. Inviato alla segreteria degli uomini di Fini, la bozza dell'accordo sarà sottoposto al coordinamento cittadino e ad un'assemblea di base. A sinistra, intanto, si lavora per una mobilitazione generale della città per protestare contro i ritardi del Palazzo. Per la soluzione della crisi il primo passo è compiuto, ma la meta resta ancora lontana. Messina ha varato il bipartito con una mini-Giunta, con assessori senza deleghe, ma a tempo. La redazione del documento, controfirmato dalle delegazioni di Fi, Udc e Pdc, esprime la volontà dei tre partiti di assicurare alla città un governo forte. In esso sono contenuti elementi che indicano i ruoli a cui i partiti, i gruppi consiliari, gli assessori e lo stesso sindaco devono attenersi. «E' non solo un codice di comportamento, ma soprattutto un documento - spiega Pasquale Petrillo - in cui vengono riaffermati ruoli politici di spessore, accompagnati da punti programmatici a cui bisogna dare maggiore rilevanza. Abbiamo indicato delle priorità. Una carta nella quale ci siamo sforzati tutti insieme di recepire il profondo disagio che in questi mesi si è avvertito nei gruppi consiliari, esploso poi nella crisi del Palazzo». Petrillo sa che la difficoltà consisterà nel dare organizzazione chiara e precisa alle tante cose dette e scritte. «Ora è importante che i partiti della Casa delle Libertà si siedano ad un tavolo comune per ricercare le ragioni politiche che ci uniscono», conclude il coordinatore in pectore di Forza Italia. Un primo sì all'intesa è stato dato dagli azzurri in un incontro con il sindaco ed il coordinamento cittadino. «Comprendiamo la delicatezza del momento. Il gruppo all'unanimità ha dato il via al prosieguo del cammino intrapreso», dichiara Renato Salerno. Ora il fiammifero è nelle mani degli uomini di An. Nei prossimi giorni valuteranno il documento e dovranno esprimere il loro giudizio. «Il problema - si fa osservare negli ambienti di An - è più complesso di quanto sembra. Non è solo la condivisione del documento. Il discorso è legato al futuro complessivo della Casa delle Libertà, con tutti i problemi che ha comportato in questi mesi. Nessuna bacchetta magica, ma ragionare, comprendere ed agire». Intanto, a sinistra cresce l'insoddisfazione per la gestione politico-amministrativa. Oltre alla mozione di sfiducia, che certamente non troverà altri consensi al di fuori dei partiti del centrosinistra, si è pensato di coinvolgere pienamente la città. «E' necessario che si sappia - dichiara Adolofo Salsano - che, a furia di documenti, di incontri, di trattative, la paralisi aumenta, i problemi non trovano soluzione ed il disagio cresce». «Pensiamo alle candidature regionali, ma al tempo stesso a varare un programma con organigramma per le amministrative del 2006», afferma Adriano Mongiello. E già spuntano i primi nomi per il candidato sindaco. Insistenti le voci per il vice presidente della Provincia, Achille Mughini, per il capo dello staff di De Biase, Luigi Gravagnuolo, e per il docente universitario Armando Lamberti. Sono voci, ma possono aiutare a ragionare.
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