Tu sei qui: PoliticaIl commissario Napolitano nella bufera
Inserito da (admin), lunedì 31 ottobre 2005 00:00:00
Nella bufera il commissario prefettizio Pasquale Napolitano, che incassa le ire della Cisl, che lo accusa di comportamento antisindacale, e del leader cavese della Democrazia Cristiana, Alfonso Laudato, per la gestione amministrativa della città. «Il prefetto deve mandarlo via - tuona l'ex assessore - altrimenti chiederò l'intervento diretto del Ministro degli Interni. Questo commissario non è all'altezza di gestire una città come Cava, venendo in ufficio due volte la settimana». Nel mirino anche le recenti nomine del Cda della Compagnia Metelliana Parcheggi, della quale Laudato - nominato dalla Giunta Messina proprio il giorno del golpe - era il presidente. «L'avermi liberato da questo impegno - ironizza Laudato - è l'unica cosa buona fatta da Napolitano. Peccato, però, che abbia nominato nel Cda della Metelliana suoi amici avellinesi, senza tener conto degli albi professionali. Per non parlare dell'incarico, che ritengo illegittimo, dato alla segretaria comunale, che percepirà il 50% dell'indennità prevista. Sarà la Corte dei Conti a stabilire chi avrà ragione». Negativo il giudizio anche sulla gestione della cosa pubblica. «Questo commissario ci ha portato fuori dal Patto di Stabilità - aggiunge Laudato - in quanto non è stato capace di portare i necessari correttivi. E la responsabilità delle ripercussioni sulla pubblica amministrazione, in termini economici e di blocco delle assunzioni, va divisa con quei traditori che sono andati da un notaio per dimettersi da consiglieri, senza neppure avere il coraggio di venire in Consiglio comunale. Il Comune è praticamente senza guida, senza controlli e senza punti di riferimenti». Sotto accusa anche il comportamento del commissario Napolitano. «È un arrogante e lo testimoniano le lamentele dei cittadini», accusa Laudato. Dura la posizione anche del segretario generale della Cisl Funzione pubblica, Matteo Buono: «Non escludiamo azioni di protesta, anche clamorose, da parte dei dipendenti comunali. Ci meraviglia, e non poco, l'atteggiamento del commissario. Eppure, dovrebbe avere una maggiore comprensione e capacità di raccogliere le istanze, visto che, a sua volta, è un pubblico dipendente. Evidentemente, una volta al di là della scrivania, lo ha dimenticato. Chiediamo al più presto la convocazione della delegazione trattante, che deve discutere dei parametri imposti dal Patto di Stabilità, che ci sembra non siano rispettati». Nei giorni scorsi sono state apportare delle variazioni al Peg con l'eliminazione di alcuni obiettivi non raggiungibili, proprio per la mancanza di fondi. «Bisogna assolutamente rientrare nel Patto di Stabilità, altrimenti saltano le nuove assunzioni. Da due mesi attendiamo una convocazione - conclude Matteo Buono - per discutere dei tanti temi sul tappeto. Se entro il 5 novembre non avremo risposte, scatterà una denuncia per comportamento antisindacale».
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