Tu sei qui: PoliticaIl centrosinistra si mobilita contro Messina
Inserito da (admin), giovedì 10 febbraio 2005 00:00:00
Il 19 febbraio il centrosinistra si mobilita contro il governo Messina. Sotto accusa il fallimento politico del centrodestra e del progetto di città del sindaco. Obiettivi dell'iniziativa, la denuncia di un forte dissenso, una critica verso l'Amministrazione comunale e la presentazione della prospettiva di un nuovo modo di fare politica a Cava. «Incontrare la gente, rafforzare il comune sentire con le varie categorie, avviare la costruzione di una piattaforma programmatica per una seria alternativa al governo del centrodestra», afferma Pierfederico De Filippis della Margherita. La manifestazione all'Hotel Maiorino, promossa dai partiti, con la collaborazione delle associazioni e dei movimenti gravitanti nell'area della sinistra, è stata preceduta da un approfondimento di temi quali salute e solidarietà, legalità e sviluppo, cultura ed identità della città. «Sono le priorità - ribadisce Francesco Ragni, capogruppo consiliare della Margherita - sulle quali vogliamo costruire il nuovo progetto di città, nel quale ci sia soprattutto il profondo rispetto della persona umana. Un progetto nuovo, una prospettiva nuova di fare politica, accompagnate da una denuncia forte della crisi che la città sta attraversando». «Occorre dire con chiarezza che ci troviamo di fronte - afferma Flora Calvanese - ad un fallimento politico-amministrativo del governo del centrodestra, con una classe politica miope, rissosa, legata alla gestione solo del proprio particolare. E quale è il progetto di Messina, se non quello delle opere pubbliche frutto di idee, progettazioni e finanziamenti dei vari Abbro e Fiorillo? Le opere pubbliche, avulse da un contesto sociale, economico e culturale di città, non condizionano lo sviluppo economico né migliorano la qualità della vita. Di qui la nostra lotta per un recupero di una nuova dimensione della politica, che è rispetto della qualità della vita, della sicurezza e della persona». Sulla stessa lunghezza d'onda Enzo Passa dei Verdi: «L'ordinaria gestione della vita amministrativa è completamente baypassata. Si pensa alle opere pubbliche e non ci si accorge che la città è un dormitorio. L'artigianato, una volta fiore all'occhiello, è scomparso, il commercio fotocopia delle altre realtà. Perché non si sentono i tantissimi giovani, gli anziani, le numerose famiglie costrette a vivere tra la paura ed il disagio?». Una manifestazione, quella del 19, che vuole essere anche una risposta concreta alla politica del centrodestra. «Vogliamo essere anche la voce - afferma Franco Musumeci di Rifondazione Comunista - di tanti che non hanno voce. Vogliamo raccogliere il disagio delle famiglie dei prefabbricati, dei comitati di lotta e trasformarlo in una prospettiva di dignità della persona». «Il nostro no a Messina è il no ad un progetto in cui c'è solo cemento e non un'anima», aggiunge Enrico Bastolla del gruppo di D'Acunzi.
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