Tu sei qui: PoliticaGiunta, vicino il parto
Inserito da (admin), venerdì 23 giugno 2006 00:00:00
L'attesa del nuovo esecutivo cresce. Nella città si chiede che dopo le parole vengano i fatti, dopo le promesse l'assunzione di responsabilità. «Il sindaco ed i partiti della maggioranza hanno il dovere di dare alla città il governo per il quale hanno chiesto ed ottenuto il consenso», afferma Gaetano Troiano, pensionato dell'Alfa, da sempre in trincea per il rispetto degli operai prima, per i cittadini oggi. E Gravagnuolo, nel suo intervento di insediamento, aveva richiamato alla responsabilità i partiti della maggioranza: «Governo, efficienza ed operatività sono gli impegni assunti con la città e nessuno deve venir meno, né su essi possono prevalere altri di carattere particolare». Un messaggio chiaro per tutti.
In città, sotto i portici, cassa di risonanza delle attese, delle speranze e delle delusioni, si coglieva tra la gente soddisfazione per l'intervento del sindaco. Dopo il voto, però, sono venuti al pettine quei nodi che non erano stati sciolti al momento della formazione delle liste. Nella Margherita, oggi al centro della bufera, convivono più anime, quella storica e quella dei nuovi iscritti; in "E' Viva Cava" diessini, ulivisti, non diessini e comunisti italiani; nell'Udeur il gruppo Senatore, il gruppo Baldi ed il gruppo che fa capo a Pasquale D'Acunzi. Se non si risolvono queste contraddizioni, il cammino sarà sempre in salita. «E dovranno essere i partiti a dare la soluzione», osserva Giovanni Guida. Intanto, nella Margherita si attendono le mosse del sindaco: «Le regole scritte al tavolo del centrosinistra hanno un loro significato, ma debbono tener presente anche il voto elettorale. La soluzione esiste ed è reale. Occorre flessibilità e trovare, diremmo, quegli ammortizzatori politici idonei a far coniugare gli interessi generali con le attese dei partiti». Restano le richieste di 3 assessori e della presidenza del Consiglio, creando non poco rumore tra i partner della coalizione.
Intanto, tutti guardano a Gravagnuolo. È nota la sua capacità di mediazione, ma anche il suo decisionismo. Sono giorni duri, questi. Da una parte gli impegni quotidiani amministrativi del Palazzo, dall'altra quelli inerenti alla soluzione definitiva della squadra di governo. Il neo sindaco conta di chiudere in settimana, di qui l'accelerazione impressa ai lavori dei partiti e dello stesso gruppo di maggioranza ed agli incontri dei singoli gruppi. Non vuole deludere la città, né l'impegno che tutti hanno assunto di governare. Ed è deciso a non permettere pastrocchi o soluzioni poco chiare ed equivoche. «Chiarezza, onestà intellettuale e franchezza appartengono al mio vivere quotidiano ed al mio comportamento di sempre», sottolinea.
Da Rfc appello alla responsabilità
Anche Rifondazione Comunista, con Franco Musumeci, lancia l'appello alla responsabilità dei partiti della coalizione che hanno sostenuto la candidatura e l'elezione a sindaco di Gravagnuolo. Tra le ipotesi più ragionevoli, quella di superare lo scoglio dei 5 assessori - ovvero 1 per ogni partito - portando le poltrone a 6. In questo caso La Margherita, il partito più votato in città, potrebbe essere accontentata. Ed è su questa proposta che si sta ragionando nelle ultime ore.
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