Tu sei qui: PoliticaGiunta ancora monca
Inserito da (admin), venerdì 7 luglio 2006 00:00:00
Salta l'interpartitico nella coalizione dell'Unione, previsto nella mattinata di ieri, per la definizione delle deleghe, si allungano i tempi per il completamento della Giunta. Cresce il nervosismo con l'attesa tra le forze politiche. Un nuovo incontro è per stasera. Intanto, nella città e tra le forze politiche continua il commento sui lavori della prima seduta del parlamentino metelliano. Soddisfatti Alfonso Laudato (Fi) ed Antonio Barbuti (Magherita).
Dunque, resta difficile l'avvio della legislatura Gravagnuolo. Dopo l'assegnazione del numero degli assessori, resta ancora in sospeso la distribuzione delle deleghe. È un braccio di ferro tra il sindaco Gravagnuolo e le forze politiche, in particolare con la Margherita. Gravagnuolo rivendica al sindaco la rimodulazione delle deleghe. «È un suo diritto - afferma il commissario del fiorellino, Giancarlo Accarino - ma occorrono nell'assegnazione criteri anche condivisibili. D'altra parte, non dimentichiamo che il sindaco, come capo dell'Amministrazione, dirige, controlla e determina l'attività politico-amministrativa, pur nel rispetto dell'autonomia delle deleghe e della collegialità degli atti. La Margherita, attraverso tutti i suoi uomini, ha dato già prova di grande sensibilità politica». C'è attesa, anche se la situazione rischia di rimanere tesa. C'è chi sussurra che il sindaco tende a prolungare nel tempo la formazione completa della Giunta, qualcuno parla di settembre. «Sono voci infondate», ribatte Marco Ascoli. La seconda tesi è di un clima ostile alla Margherita, quasi responsabile dei ritardi o delle fibrillazioni in corso tra le forze politiche.
Alfonso Laudato, intanto, con il suo comportamento si sta accreditando a capo dell'opposizione. «Occorre, dopo il voto negativo al centrodestra, saper costruire qualcosa di positivo - dice - Dobbiamo controllare e verificare che il progetto Gravagnuolo della qualità sia attuato. Con intelligenza e, soprattutto, vivendo con e tra la gente. È questa l'arma della vittoria di Gravagnuolo e della sconfitta di Messina». Diverso ed articolato l'intervento del capogruppo del fiorellino, Antonio Barbuti. Ha spiegato non solo l'adesione alla Margherita come frutto di un nuovo modo di servizio alla comunità, la rinuncia alla carica di assessore con delega di vicesindaco e della presidenza del Consiglio ed anche il suo ruolo di capogruppo nella coalizione nel Palazzo.
E lo ha voluto spiegare in Consiglio comunale, che considera l'unico luogo deputato per un consigliere comunale. In campagna elettorale i toni della stessa ed il clima infuocato hanno impedito troppo spesso utili confronti. «Abbiamo ritenuto, d'accordo con gli amici del partito, offrire il quadro di una squadra coesa e di un'unica volontà a servizio della città e della coalizione per la quale abbiamo lavorato perché fosse vincente», spiega. Barbuti riafferma la sua piena adesione e quella del partito alla linea Gravagnuolo. «Ma nessuno ci potrà impedire di essere vigili ed attenti al rispetto delle regole e dei programmi», avverte. Di particolare rilievo l'appello al centro moderato: «Cava è una città moderata, lavoriamo tutti perché possa costruirsi nel tempo un polo moderato di centro, utile per la crescita della stessa».
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