Tu sei qui: PoliticaGaldi "licenzia" gli assessori FdI
Inserito da (admin), giovedì 16 ottobre 2014 00:00:00
All’indomani dell’uscita di Fratelli d’Italia dalla maggioranza, consequenziale alla “debacle” elettorale del centrodestra alle provinciali, il sindaco Marco Galdi ha voluto dire la sua verità e rispondere agli attacchi di Fdi e, in particolare, del suo leader indiscusso, ossia l’ex Presidente della Provincia, Edmondo Cirielli. «Credo che la sconfitta elettorale alle provinciali sia stato un espediente per liberarsi di chi ha a cuore la città - ha chiosato Galdi - Peraltro, già da mesi si era capito che Fdi voleva fare un passo indietro. Diverse erano state le avvisaglie, come le uscite improvvide del vicesindaco e le difficoltà create in Consiglio per le quali abbiamo abbozzato».
Il sindaco ha usato toni duri anche quando gli è stato chiesto di commentare il ruolo di Fdi. «Siamo andati avanti inghiottendo parecchi rospi per senso di responsabilità - ha detto - Finalmente ci siamo liberati di una politica asfittica, che non ha dato alcun contributo a Cava. Della presenza di alcuni esponenti di Fdi non ci siamo proprio accorti. Il vicesindaco, per esempio, ha partecipato solo alla metà delle circa 50 Giunte effettuate».
Ed il sindaco non ha risparmiato colpi neppure a Cirielli: «Con dispiacere penso che il percorso politico che Cirielli ha rappresentato sia concluso. Di sicuro concluso nei miei rapporti con lui. Non è un leader che ha saputo valorizzare il territorio, che è abituato solo a mortificare con scelte che abbiamo dovuto anche subire».
Galdi ha, inoltre, rispedito al mittente le accuse di Fdi sul mancato voto al candidato del centrodestra alla Presidenza provinciale, Giovanni Romano. «Il gruppo dei Responsabili ha votato Romano - ha spiegato - Ognuno, poi, ha scelto il consigliere che preferiva. Io, per esempio, ho votato un esponente della lista Caldoro, anche per riconoscenza nei confronti del Governatore, che ha assicurato il suo impegno per il bene della comunità, garantendo pure la presenza del consigliere regionale Giovanni Baldi». Sulla mancata elezione di Germano Baldi a consigliere provinciale è stato, poi, caustico: «Invece di puntare il dito, dovrebbe guardare in casa propria».
Resta il fatto che adesso Galdi ha il problema di trovare i numeri per impedire che sia presentata la mozione di sfiducia alla quale Fdi sta lavorando. «Alla fine i numeri ci saranno - ha aggiunto - Cava non può correre il pericolo di un commissariamento che frenerebbe i progetti intrapresi, con il rischio di dover restituire i 50 milioni di fondi europei destinati alle opere pubbliche». Il sindaco avvierà, dunque, la consultazione con diversi partiti, primo fra tutti Fi, «primo partner politico». Ieri ha già incontrato i suoi Responsabili, con i quali ha deciso, in accordo con Fi, «la revoca dei tre assessori di Fdi, ossia il vicesindaco Tania Lazzerotti, Clelia Ferrara ed Alessandro Schillaci».
Peraltro ieri, in una nota, gli stessi “Responsabili per Cava” hanno continuato a difendersi, sostenendo che «dagli ambienti di Fdi sono venuti meno i voti, proprio per evitare che un personaggio delle capacità di Giovanni Romano potesse assurgere ad un ruolo di primo piano e mettere in ombra chi, come Cirielli, non ha più un ruolo di diretta incidenza sul territorio».
Intanto, ieri alle 21 si è tenuto un incontro interpartitico tra Fi ed Fdi. Da parte sua il Pd ha inviato una nota nella quale si precisa che «i consiglieri Pd escludono azioni notarili ed ancor più di tenere in piedi questa maggioranza». Un’affermazione a cui Galdi ha dato una valenza positiva, desumendo che ogni decisione sarà presa dopo le primarie Pd del 26 ottobre.
Alfonsina Caputano
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