Tu sei qui: PoliticaGaldi-Cirielli, secondo round
Inserito da (admin), giovedì 8 settembre 2005 00:00:00
Marco Galdi risponde ai suoi denigratori. E lo fa con lo stile che gli è consueto, con garbo ed intelligenza. Nel mese di agosto il presidente di An, Edmondo Cirielli, con un pubblico manifesto affisso in città aveva sottolineato il comportamento di Marco Galdi e di Giovanni Baldi, che, dopo aver usufruito dei vantaggi offerti da An, avevano poi abbandonato tutti. La reazione di Galdi si è fatta attendere ed oggi, con un altro manifesto, senza fare mai il nome di Edmondo Cirielli, a lui ed ai tanti accorsi alla corte del potente di turno ha offerto una lezione di stile e di fare politica. «Non intendo rispondere, come pure sarebbe facile, ribattendo puntualmente. I fatti, gli uomini, i comportamenti sono noti», così prende l'avvio la risposta. Galdi non nega di aver ricoperto per due anni l'incarico di commissario dell'Istituto Straordinario per il Tabacco, su nomina del ministro per le Politiche Agricole e Forestali. «E' stata una funzione che ho svolto con dedizione ed impegno ed i risultati sono stati ampiamente positivi. Essere dirigente non è un reato, né un motivo di essere messo alla gogna. E' il riconoscimento di una professionalità». Per Marco Galdi fare politica significa essere al servizio della gente, della comunità. E' far crescere, anche se spesso ci si può imbattere in personaggi prepotenti e maldicenti. «Importante è starne alla larga e prenderne le distanze». Oggi l'impegno, e lo ribadisce con forza, è di aggregare persone oneste e laboriose per un progetto Cava. «La crisi si combatte con una grande stagione di risveglio civile. Proviamo insieme a volare in alto», conclude. Intanto, Messina è sempre più impegnato nel suo incontro con la gente. In questi giorni ha inviato oltre 2.000 lettere personalizzate ad amici e sostenitori, ai quali ha rivolto il suo più vivo ringraziamento per la fiducia accordatagli, che gli ha permesso di realizzare tutte quelle piccole e grandi opere ed iniziative che la città ha meritato. «Noi cavesi - scrive Messina - intendiamo proseguire e concludere ciò che resta ancora da fare, ed è molto». Di qui il suo invito a scambi di opinione per realizzare progetti ed attività con l'entusiasmo di sempre.
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