Il Portico Costiera Amalfitana

I tre consiglieri comunali dissidenti di Forza Italia continuano a restare sull'Aventino. Umberto Ferrigno, Emilio Maddalo (entrambi di Alleanza Azzurri, costola del partito forzista) e Giuseppe Apicella (di Azzurri per Cava, altra branca del partito berlusconiano) sono stati esclusi dall'ennesimo gruppo di maggioranza convocato da Forza Italia. Un nuovo passo che rende ancora più aspri i rapporti tra i tre "peones" ed il resto della maggioranza consiliare guidata dal sindaco Alfredo Messina. La crisi politica in atto a Palazzo di Città si sta svolgendo, per il momento, in un clima forse attenuato, complici anche i recenti episodi di criminalità che hanno attanagliato la Vallata, ma che, comunque, sta rendendo irrespirabile l'aria della Casa municipale. Il confronto tra le diverse anime della maggioranza non doveva e non deve essere considerato come una rottura, hanno sottolineato i tre politici metelliani. Continuando in questo braccio di ferro, però, una rottura totale sembra sempre più vicina. Complice delle tensioni è anche lo scarso peso che riveste attualmente il coordinamento cittadino di Forza Italia, con una coordinatrice, Antonella Gaeta, troppo poco incisiva nel ricucire lo strappo. «E' stata convocata un'ennesima riunione di maggioranza del partito forzista - ha sottolineato Umberto Ferrigno - senza che fossimo inviatati. Anzi, dirò di più, sono stati invitati esponenti di altri partiti di maggioranza. Si parla di ricucire gli strappi, ma l'azione portata avanti in questi giorni dal coordinamento cittadino viaggia in direzione completamente opposta. Forza Italia, al momento, è un partito completamente svuotato di idee. Non abbiamo una sede nella quale discutere delle problematiche della città e, soprattutto, non abbiamo una guida forte a livello cittadino». Depauperati di tutte le deleghe, i tre "dissidenti" hanno il dente avvelenato e chiedono la convocazione del congresso cittadino di Forza Italia. «L'attuale situazione - conclude Ferrigno - è insostenibile. Chiediamo che si faccia chiarezza una volta per tutte, con la convocazione del congresso per eleggere, finalmente, il nuovo coordinatore e per dare nuova linfa al partito». Nei prossimi giorni, i tre "peones" esporranno alla stampa le ragioni del loro malessere.