Tu sei qui: PoliticaForza Italia, esplode il caso Mosca
Inserito da (admin), lunedì 20 dicembre 2004 00:00:00
In Forza Italia scoppia il caso Mosca. Sono trascorse appena poche ore dalle nomine del capogruppo (Alfonso Carleo) e del delegato cittadino (Giovanni Campanile), ed ecco che ritorna lo scontro tra gli azzurri. Silvio Mosca contesta le nomine: «E' inimmaginabile poter pensare di eleggere due figure che debbono rappresentare il partito in Consiglio comunale e nella città, senza rispettare norme consacrate dal diritto. Su 12 consiglieri erano presenti solo 5 e tutto ciò, cosa ancor più grave, alla presenza del coordinatore provinciale». Silvio Mosca si sente tradito: «Ho già dichiarato agli amici del partito che non esco dal gruppo, ma non voglio partecipare ad alcuna operazione di potere. Servirò la città dai banchi del Consiglio». Una storia, questa delle nomine, molto travagliata. Per mesi si sono fronteggiati due gruppi, quello facente capo a Campanile, Gaeta, Baldi e l'altro che comprendeva Mosca, Ventrello, Carleo, Durante, Maddalo, Adinolfi e lo stesso sindaco. Ed erano stati questi ultimi che, in un momento di grande tensione, avevano invitato Mosca a porre la candidatura a capogruppo. «Fatta l'unità, si fa per dire - aggiunge Mosca - ecco che tutto si stravolge, senza neanche informarmi. Non è la mancata nomina, ma il modo mi offende». Intanto, sia Campanile che l'intero gruppo ribadiscono che non c'è stata alcuna discriminazione. «L'unità di Forza Italia è dovuta anche al sacrifico di tanti, come Mosca, che hanno lavorato. Sarebbe un grande errore ripetere la storia di questi tre anni, fatta più di momenti di rottura che di aggregazione. C'è spazio per tutti e molto lavoro da fare», afferma Giovanni Campanile, delegato cittadino del partito. L'impennata di Mosca, tuttavia, rischia di rompere il clima di unità tanto necessario alla vigilia dell'incontro tra i segretari ed i capigruppo del centrodestra.
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