Tu sei qui: PoliticaFirme false, Napoli rinviato a giudizio
Inserito da (admin), martedì 24 febbraio 2004 00:00:00
Firme a sostegno delle candidature per le scorse elezioni amministrative: il Gup Anna Maria Giordano ha rinviato a giudizio Luigi Napoli, assessore all'Ambiente, accusato del reato di falso ideologico. Il prossimo 6 aprile Napoli dovrà comparire davanti alla Sezione distaccata di Cava del Tribunale di Salerno per dare via al processo. Era fissata per ieri mattina l'udienza preliminare nei confronti dell'assessore di Alleanza Nazionale, difeso dall'avvocato Maurizio Mastrogiovanni. A decidere se accettare la richiesta presentata dal pm Filippo Spiezia e dar vita, così, al procedimento giudiziario è stata il Gup Anna Maria Giordano. Secondo l'impianto dell'accusa, l'assessore Napoli avrebbe falsificato una firma inserita a sostegno di una lista di candidati. La stessa firma, secondo la Procura, era stata apposta anche su un'altra lista. Napoli è ora accusato di aver contravvenuto ad una norma speciale che regola l'utilizzazione delle firme a sostegno delle candidature. Nella fattispecie, la Procura contesta una firma apocrifa presentato nell'elenco per ottenere la candidatura. Il caso scoppiò a seguito di una serie di polemiche politiche circa la veridicità di alcune firme. Si passò, così, alle denunce ed alle indagini, seguite dagli agenti della Polizia locale, che ascoltarono le diverse persone coinvolte come persone informate sui fatti. Lo scandalo si protrasse per settimane a colpi di denunce reciproche. La magistratura incominciò a spulciare tra le schede delle liste di candidature a caccia di doppioni. Nel corso delle verifiche saltarono fuori alcune firme indicate come "doppio" sostegno, cioè inserite in due liste contemporaneamente. Da qui l'accusa all'assessore Napoli di falso ideologico. La stessa imputazione è toccata anche all'ex consigliere comunale dell'Udeur, Germano Baldi. Il 20 marzo 2003, Baldi, difeso dagli avvocati Pierfederico De Filippis e Cecchino Cacciatore, è stato rinviato a giudizio. La prima udienza, fissata per il 29 aprile scorso, è stata poi rinviata ad ottobre. I legali di fiducia avevano già depositato, in occasione dell'udienza preliminare, i risultati di un'ampia indagine difensiva, nella quale comparirebbero anche i nomi di alcuni testimoni che avrebbero affermato di essere stati presenti, all'epoca dei fatti, all'apposizione della firma di sostegno, finita nel mirino dela magistratura. Diverso il percorso seguito dall'assessore Luigi Napoli. Sebbene i fatti si riferiscano allo stesso periodo - le ultime elezioni amministrative - l'udienza preliminare a carico di Napoli ha subito un primo rinvio lo scorso 24 novembre, a causa di un legittimo impedimento dell'imputato. Il giudice Giordano fissò, così, la data della nuova udienza per il 23 febbraio. Ieri mattina, l'assessore Napoli è tornato in aula ed è stato rinviato a giudizio.
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