Tu sei qui: PoliticaEdmondo Cirielli candidato a sindaco
Inserito da (admin), giovedì 19 gennaio 2006 00:00:00
Terremoto nel centrodestra. La decisione di Giovanni Baldi di riflettere spiazza tutto e tutti. Intanto, mentre Laudato invita Messina a fare un passo indietro, il triumvirato che regge An candida a sindaco l'onorevole Edmondo Cirielli. Attesa tra gli alleati di Giovanni Baldi e nella stessa Udc. Dunque, nel buio del centrodestra una certezza avanza: è tutto da rifare. All'indomani della dirompente presa di posizione del candidato sindaco dell'Udc ecco i primi segnali del nuovo corso. Alfonso Laudato, il leader di Nuova Dc, che aveva colto per primo il disagio di Giovanni Baldi, all'annuncio della violenta frustata all'intero centrodestra afferma: «È stato un atto di grande responsabilità. Onore al merito, è un modo concreto per ricompattare la Casa delle Libertà. Attendiamo che Messina faccia altrettanto e dia spazio ai partiti ed al primato della politica. Ad essi, e solo ad essi, e non a formazioni civiche nate su misura del candidato sindaco, spetta la guida del disegno politico-amministrativo della città». Una posizione destinata ad aumentare lo stato di fibrillazione esistente nel centrodestra. An subito rompe gli indugi e si riappropria dell'impegno iniziale di tenere unita la Casa delle Libertà. «Prima con Cirielli e poi con Laudato - dice Luigi Napoli - abbiamo giocato le ultime carte, ma oggi Giovanni Baldi riapre i giochi ed a quel tavolo An presenta il suo presidente provinciale. A nome del capo delegazione Giovanni Cannavacciuolo e di Antonello Lamberti, candido a sindaco Edmondo Cirielli. O si decide di mettere da parte velleità personali e protagonismi e si persegue un'unità sostanziale e non formale, o ognuno in libera uscita». Intanto, in Alleanza Democratica, il movimento politico che fa capo all'ex assessore Fabio Siani, unitamente a Umberto Ferrigno, Lucio Bisogno e Felice Spatuzzi, c'è sorpresa e stupore. «Vogliamo capire fino in fondo i motivi della decisione, sospendiamo ogni valutazione», afferma Siani. Il capogruppo regionale dell'Udc, Pasquale Marrazzo, sottolinea il clima di tensione e di scontro esistente tra i partiti del centrodestra a Cava: «Occorre restituire serenità agli uomini ed ai partiti. E' una situazione rispetto alla quale non si può rimanere indifferenti». E sulla decisione di Giovanni Baldi si interroga anche il senatore Salsano, che unitamente al collega Borea ed all'onorevole Marotta tenne a battesimo la candidatura a sindaco del leader dell'Udc: «È necessaria una riflessione unitaria ed immediata». Lo stesso gruppo di Campanile, Salerno, Ventrello e Pesante, che aveva aderito alla linea Baldi, oggi chiede una pausa di riflessione. «Tutto è diventato più difficile, si sta correndo il rischio di ridurre la politica solo a faida e lotta personale. Di qui lo sconcerto che viviamo», spiega Campanile. Giovanni Baldi, da parte sua, attende gli sviluppi e riconferma che il suo gesto è rivolto a restituire unità e forza alla Casa delle Libertà, tacitando le voci di un suo feeling con i vertici della Margherita regionale e provinciale. Ad esprimergli piena solidarietà è l'avvocato Alfonso Senatore, che stigmatizza gli attacchi rivoltigli: «È una situazione intollerabile, è bene che si faccia luce immediatamente. La democrazia a Cava è in pericolo». Una vicenda che sembra portare i segni di un'altra già vissuta nel 2001. E come allora, ombre e veleni.
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