Tu sei qui: Politica"Ditemi quali assessori devo tagliare"
Inserito da (admin), venerdì 13 maggio 2005 00:00:00
Il voto consiliare bulgaro e bipartisan sulla riduzione degli assessori ha lasciato il segno. I partiti impegnati per recuperare il loro primato, tutti gli assessori ed i consiglieri in agitazione. Intanto, Messina prepara l'offensiva: si avvia ad organizzare Forza Italia, convoca i partiti e scarica la "patata bollente". La ferita prodotta dalla proposta avanzata dai consiglieri comunali si è acuita nella mattinata di ieri, quando il coordinatore cittadino di An ha dichiarato politicamente finita l'esperienza al Palazzo. Solo il senso di responsabilità verso la città fa sì che si arrivi a fine legislatura. Sgomento ed irritazione tra gli stessi assessori e consiglieri di An. Ma Marcello Murolo subito ha chiarito: «A mettere in difficoltà Messina è il suo stesso partito, ridottosi a 4 unità. Noi abbiamo preso atto che Messina, pur amministrando positivamente, è scoperto politicamente e la coalizione politica non esiste. Firmatari dell'atto di sfiducia, il presidente del Consiglio (leader dell'Udc) ed il coordinatore cittadino di Fi, Giovanni Campanile. An ha voluto sottolineare questa grande incongruenza». Edmondo Cirielli, leader del partito di Fini, aggiunge: «Messina candidato sindaco è un problema che sarà portato all'ordine del giorno, discusso nel partito e tra i partner a fine estate. Oggi è necessario solo non avviare inutili polemiche e concludere la legislatura. L'opinione del coordinatore cittadino è personale, pur autorevole, ma è stata espressa all'interno di un ragionamento politico di spessore». Intanto, Tonino Cuomo è venuto a Cava, ha espresso la sua solidarietà a Messina, ma nel contempo lo ha invitato a prendere il partito nelle sue saldi mani di sindaco e di dirigente nazionale. E già nelle prossime ore avvierà l'opera di recupero e di riorganizzazione dei quadri. «Occorre restituire in breve a Forza Italia l'unità, il suo ruolo nella città e nella coalizione», afferma Gigetto Durante. Dopo la bufera di martedì, Messina è apparso più tranquillo e sereno: «Convocherò i partiti e chiederò, proprio alla luce del documento alla base del Messina bis, indicazioni chiare». Insomma, il sindaco gira la patata bollente ai partiti e chiede loro di indicare le teste da "tagliare" in Giunta. Giovanni Baldi, uno dei rivoltosi unitamente a Campanile (Fi) e Cannavacciuolo (An), commenta: «Sono in attesa delle mosse di Messina, attendo la convocazione dei partiti. L'Udc sarà rappresentata solo da me. Il capogruppo Giovanni Salsano, nel momento in cui ha disatteso all'ultimo una volontà decisa unanimemente dal gruppo, si è tirato fuori dalla mischia».
Gli assessori in attesa
I 10 assessori del "Messina bis", Carleo, Barbuti, Gaeta e Gigantino (Fi), Schillaci, Napoli e Santoriello (An), Laudato (Pdc), Salsano e D'Elia (Udc), sono in attesa delle decisioni dei partiti. Se dovesse prevalere la tesi della riduzione, i tre da "tagliare" dovrebbero uscire da Forza Italia, An ed Udc. Il problema, secondo una parte degli assessori sulle spine, non è la riduzione del numero, ma quella delle spese. Dovranno essere i partiti ad indicare dove devono avvenire i tagli. Dunque, il voto consiliare potrebbe tradursi in un vero flop. Nei prossimi giorni se ne saprà di più.
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