Tu sei qui: PoliticaDirigenti e Margherita, Palazzo agitato
Inserito da (admin), mercoledì 3 gennaio 2007 00:00:00
Le ultime decisioni della Giunta Gravagnuolo continuano a tenere banco. Sempre più diffusa la delusione nella coalizione. Domani resa dei conti nella Margherita. Sotto accusa il capogruppo consiliare ed il commissario del partito. Dunque, l'anno nuovo si apre per la coalizione del centrosinistra sotto i segni della fibrillazione. Ma è soprattutto negli uomini del fiorellino che si avverte maggiormente il disagio.
Gianpio De Rosa, vicesindaco con la delega assessoriale alla Cultura, nonché consigliere provinciale, era stato fortemente critico sull'ultima scelta di Gravagnuolo in materia di riconferma dei dirigenti a contratto, Attanasio e Durante. Aveva disertato la conferenza stampa di fine anno e la stessa Giunta consiliare che varò la delibera di riconferma. «Manca la svolta sulla quale abbiamo scommesso in campagna elettorale, stiamo spegnendo quelle speranze suscitate con il nostro progetto», è il motivo di fondo che parte da De Rosa, ma attraversa trasversalmente parte dei partiti della coalizione e nella Margherita è avvertito fortemente tra i consiglieri comunali.
«Le decisioni importanti vanno affrontate collegialmente ed in tempo utile, nessuno può decidere per gli altri. La nostra deve essere una partecipazione condivisa, ma soprattutto rispettosa del ruolo di ognuno, altrimenti si rischia di non andare lontani»: è l'accusa che si muove al commissario Accarino ed al capogruppo Barbuti, che avevano dovuto faticosamente recuperare con una forte mediazione il rischio di una rottura con il sindaco. I consiglieri comunali della Margherita, Vincenzo Lampis, Artemio Baldi, Pasquale Scarlino e Nunzio Senatore, pur senza disconoscere l'impegno di Accarino e Barbuti, chiedono che il raccordo tra i partiti, tra il gruppo consiliare e la Giunta e tra gli organi politici della Margherita, gli iscritti ed i rappresentanti delle istituzioni, sia concreto e non occasionale.
«Non siamo né tagliatori di teste, né titolari di opere pie, siamo parte coesa e condivisa di una coalizione, portatori di un forte progetto per il recupero della città. Di qui il dovere di ognuno di rispettare il proprio ruolo e quello degli altri. Gravagnuolo ed i partiti della coalizione debbono sapere che abbiamo tutti comuni obiettivi, che vanno perseguiti unitariamente, pur nel rispetto delle posizioni proprie, legittime e necessarie per la ricchezza del dibattito», afferma il giovane Vincenzo Lampis, sempre più impegnato a lavorare per una Margherita partito guida. C'è attesa per la risposta che si saprà dare al disagio esistente nella coalizione. Domani inizia la Margherita. È in gioco il futuro del governo Gravagnuolo.
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