Tu sei qui: PoliticaDemolizioni, scintille in Consiglio
Inserito da (admin), giovedì 24 aprile 2008 00:00:00
«Sarò lieto di accompagnare Laudato dal magistrato per fare nomi e narrare storie di illegalità nel Palazzo», afferma il sindaco Gravagnuolo al termine della discussione del primo argomento del Consiglio comunale. E' un Gravagnuolo motivato, teso, ma sicuro. Vuole mettere fine alle voci e rassicura: «Per tutti i casi segnalati già sono stati fatti passi alla Procura, non abbiamo nulla da nascondere o uomini da proteggere». Sul tema degli abbattimenti ribadisce di aver obbedito alla legge, ma sta lavorando per alleviare il disagio che avverte nella città. Partirà un piano casa, si studierà il modo per mitigare i vincoli ed approfondirà il modo per riperimetrare il territorio per il rischio idrogeologico, «ma nessuno si faccia illusioni, siamo i garanti delle istituzioni e della legalità per tutti».
Scintille e fuochi di artificio hanno scandito lo svolgersi del Consiglio comunale. Un'attesa non tradita. L'atmosfera era da guerra: blindati della Celere nel parcheggio, forza numerosa di agenti nel Palazzo, maxischermo in piazza e sito internet del Comune per la diretta del Consiglio, nell'aula l'ingresso consentito per sicurezza solo a poche centinaia di cittadini. Il pubblico ha accompagnato i vari interventi con applausi, ma con un comportamento esemplare. I consiglieri si sono confrontati fino a tarda serata. In mattinata si era riproposto il problema del Consiglio a porte chiuse, ma la ferma decisione dei capigruppo e della maggioranza di andare a porte aperte e l'intelligente opera del responsabile della Polizia di Stato, Antonio Maione, e del comandante Filippo Meluso, hanno fatto rientrare l'allarme: il Consiglio si sarebbe svolto regolarmente.
Sul piano politico, al di là delle frizioni e degli attacchi, è emersa la volontà di lavorare uniti per ritrovare le risposte alle varie problematiche. L'assessore Rossana Lamberti, con una relazione dettagliata e puntuale, ha ripercorso le fasi che hanno portato alla decisione di abbattere i 5 fabbricati costruiti in zone a rischio idrogeologico, mentre per gli altri 11 sarà il Consiglio comunale a deciderne la sorte, abbattimento o requisizione al patrimonio per uso sociale. Poi la prima bomba della serata: Assia Landi di E' Viva Cava ha denunciato che «la legalità non era per tutti. Un imprenditore, tra l'altro presidente di una Società mista del Comune, era stato denunciato per un gravissimo abuso edilizio ed il sindaco non lo aveva fatto dimettere». Di qui la richiesta delle dimissioni.
Tutto rinviato al prossimo Consiglio, ma ormai la battaglia era iniziata. Ha continuato Alfonso Laudato, denunciando altre gravi illegalità e chiedendo di scendere con lui dal magistrato Frattini. Vincenzo Lamberti ha invocato che la legalità sia per tutti. E su questo tema i vari Napoli, Siani, Barbuti, Carleo, Giovanni Baldi e Messina per il Popolo della Libertà hanno proseguito l'assalto. Per la maggioranza parola a Lampis, Senatore, Sorrentino e Pisapia, decisi ad evidenziare il lavoro svolto dall'Amministrazione Gravagnuolo, la legittimità degli atti messi in essere e, soprattutto, la necessità di risolvere le varie problematiche uniti, in difesa della casa, ma ancora prima nella legalità e nel rispetto delle norme. Poi la risposta del sindaco. La seduta è continuata sugli altri punti all'ordine del giorno.
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