Tu sei qui: PoliticaDebutta la nuova Giunta, ma è subito scontro in Consiglio
Inserito da La Redazione (admin), giovedì 5 aprile 2012 00:00:00
Divisione sulla nuova Giunta, unità d’intenti sulla vicenda CSTP. Sono questi gli argomenti principali dibattuti ieri, mercoledì 4 aprile, durante il Consiglio comunale che ha visto la prima uscita ufficiale del nuovo esecutivo Galdi. La seduta, aperta dall’annuncio quale neo consigliere del PdL di Giovanni Senatore, primo dei non eletti e subentrato ad Assia Landi (divenuta Assessore all’Istruzione con il Galdi bis), non ha mancato di vivere momenti incandescenti.
Primo fra tutti la seria opposizione palesata dall’ex sindaco Gravaguolo e dal capogruppo del PD, Enzo Servalli, sulla legittimità del nuovo governo cittadino. Secondo gli esponenti di minoranza, infatti, il rimpasto da poco effettuato dal primo cittadino Galdi in seno alla Giunta comunale, non contemplando la figura del vicesindaco, sarebbe privo di sussistenza legislativa. Ed in questo avrebbero fatto riferimento all’art. 46 comma 2 del Testo Unico degli Enti Locali (Tuel), secondo cui “il vicesindaco è un organo ufficiale ed, in assenza o impedimento del sindaco, esercita le funzioni di pubblico ufficiale”. Da qui la volontà di interpellare il Prefetto di Salerno.
Dal suo canto, Galdi si è difeso attribuendosi la facoltà, volta per volta, di nominare come suo vice un sostituto o l’assessore più anziano. Il primo cittadino, inoltre, rispondendo agli attacchi circa la debolezza della sua Amministrazione, ha allontanato le voci che lo vedrebbero come “suddito” del Presidente Cirielli, sottolineando al contempo il rapporto di collaborazione e condivisione di vedute che legherebbe l’Ente metelliano alla Provincia.
L’altro aspetto che ha animato la discussione consiliare è stato quello relativo al superamento delle spese per il costo del personale, fissata al 50%, ma arrivata in questo caso al 50,37%. Ragion per cui, secondo le forze d’opposizione, le recenti nomine dei dirigenti Luigi Collazzo e Francesco Sorrentino sarebbero da considerare nulle.
Unità di intenti si è riscontrata, invece, sulla vicenda CSTP e sulla sua messa in liquidazione. All’unanimità è stato, infatti, approvato l’ordine del giorno nel quale, oltre al mantenimento degli attuali livelli occupazionali e della qualità del servizio, il parlamentino cavese si è impegnato a chiedere a tutti i soci dell’assemblea (che si svolgerà il prossimo 12 aprile) di riconsiderare la decisione di mettere in liquidazione l’azienda per mancata ricapitalizzazione.
Nulla da fare, invece, per la richiesta di Luigi Gravagnuolo di destinare l’extragettito derivante dall’applicazione dell’Imu agli immobili ecclesiastici a ricoprire mancati trasferimenti regionali. Nello stesso tempo, però, l’Amministrazione comunale ha assunto l’onere di destinare, a partire dal prossimo Bilancio, una percentuale aggiuntiva all’attuale 25%, con cui coprire le spese socio-sanitarie per le fasce più deboli della popolazione.
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