Tu sei qui: PoliticaCrisi a Palazzo, Messina pronto alla rivoluzione
Inserito da (admin), lunedì 5 luglio 2004 00:00:00
La crisi politica in Forza Italia si trasforma in scontro interpersonale. Messina, amareggiato, medita una soluzione politica rivoluzionaria: un comitato di salute pubblica partendo dal centrodestra, ma aperto a tutti. Dunque, lo scontro in Forza Italia non si attenua. I buoni propositi di lavorare per l'unità rischiano di frantumarsi sul muro dello scontro non delle posizioni politiche, ma tra persone. Negli ambienti vicinissimi al sindaco si è vivamente preoccupati. Messina è particolarmente irritato per l'evolversi della situazione. Soprattutto, vede il suo progetto, premiato dalla città plebiscitariamente e condiviso dalle forze politiche del centrodestra, continuamente compromesso non da proposte politiche, ma da faide interne, e proprio dal suo partito, che resta ancora nella città un punto di riferimento per i moderati. Di qui il suo profondo disagio, ma anche la volontà di reagire con una soluzione rivoluzionaria, se dovessero permanere a lungo le condizioni di non governabilità di Forza Italia: la realizzazione di un comitato di salute pubblica per il prosieguo della legislatura. Una soluzione - si sottolinea con forza nelle stanze del Palazzo vicine al primo cittadino - che abbia il punto di riferimento nel centrodestra, in quei partiti che si riconoscono nel progetto Messina, ma aperto anche a tutte le forze che ritengono di poter sostenere il progetto nell'interesse della città. Un'ipotesi di lavoro che romperebbe gli schemi angusti del bipolarismo rigido e potrebbe costituire un laboratorio politico tra moderati. Un'Amministrazione in cui potrebbero trovare spazio partiti come Udc, Pdc, An, parte della squadra di Forza Italia, la Margherita, Patto per Cava, con un appoggio nella città di tutti quei movimenti che si ispirano ad un governo moderato. E' una soluzione che oggi è solo pensata da Messina e dal suo entourage, ma che potrebbe diventare realtà. Per ora, nel centrodestra tutto tace. Si è in attesa dell'evolversi della situazione, ma si è attenti a qualsiasi soluzione che significhi governabilità e rispetto della volontà dell'elettorato. Intanto, i "ribelli" Renato Salerno e Giovanni Campanile insistono perché si vada ad un confronto anche forte, ma chiaro e definitivo, sui vari problemi che si sono aperti in questi mesi: gestione del partito e del gruppo consiliare, rapporti con l'Amministrazione comunale e riassetto della Giunta, con riorganizzazione delle deleghe assessoriali e consiliari. Sott'accusa in queste ore l'assessore Antonio Barbuti ed il coordinatore Antonella Gaeta. Secondo Campanile e Salerno, hanno un atteggiamento poco chiaro, a tratti destabilizzante: «Non è possibile condividere fino a poche ore prima soluzioni e posizioni, e poi improvvisamente fare marcia indietro, senza alcuna logica spiegazione».
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