Tu sei qui: PoliticaConsiglio ad alta tensione
Inserito da (admin), mercoledì 22 dicembre 2004 00:00:00
Domani nuova seduta del Consiglio comunale. Il clima è teso, non solo per gli argomenti all'ordine del giorno (situazione occupazionale alla "Di Mauro", variante del trincerone, piano finanziario, regolamento e schema d'intesa per la convenzione della gestione della tariffa dei rifiuti solidi urbani), ma soprattutto per lo scollamento che si avverte nella maggioranza, in particolare in Forza Italia e nell'Udc. Per il "Messina bis" non c'è pace. L'ex capogruppo dimissionario di Forza Italia, Renato Salerno, in un comunicato stampa, dopo le nomine del capogruppo e del delegato cittadino, ha avuto parole durissime nei confronti del coordinatore provinciale Antonio Cuomo ed ha preso le distanze dal gruppo. «E' stato un incontro farsa, con il solo risultato di schiacciare le regole e la collegialità. Maestro di musica, tra l'altro stonato, il coordinatore provinciale Tonino Cuomo. E' iniziata la fase della spartizione, ne seguiranno altre, basta attendere pochi giorni. Sono di Fi e tale rimarrò, ma in Consiglio comunale voterò secondo scienza e coscienza», ha scritto Renato Salerno. Un documento che segue di poche ore quello stilato da Silvio Mosca, che aveva stigmatizzato la decisione di poche persone, con l'avallo di Tonino Cuomo. «E' stata un'offesa alla dignità del consigliere comunale», ha aggiunto Silvio Mosca. La pace siglata poche settimane fa, dunque, rischia di affondare. Il fuoco cova sotto la cenere e potrebbe esplodere da un momento all'altro, specialmente se non saranno rispettate certe promesse fatte. Anche nell'Udc le acque non sono calme. Qualche consigliere si agita, non accetta la conclusione della crisi e contesta l'accordo firmato. Si accentua lo scontro con il segretario cittadino Eligio Canna, che lancia precise accuse al suo gruppo, alla politica passata del centrosinistra ed allo stesso Messina. Prima contesta l'accordo ed il flop fatto registrare nella battaglia portata avanti da An ed Udc: «I firmatari del documento hanno tradito le richieste avanzate. Si sono accontentati del solo potere, ma la gente saprà giudicare». Ma è preoccupato soprattuto per la crisi dell'industrializzazione: «E' il momento di capire in quale direzione si muove la creazione del polo industriale. La "Di Mauro" smantella, non si comprende con quali obiettivi immediati, per poi espandersi in una frazione che paga un durissimo scotto al degrado ambientale ed alla vivibilità. Dovrebbero fornirne una prima risposta i fautori e gli esaltatori dei Patti Territoriali e poi anche il centrodestra, che con la sua politica poco attenta ha messo la ciliegina ad una torta indigesta a tutta la città. Il governo non può ripianare errori di presunzione e di cattiva politica del centrosinistra», conclude Canna. Le posizioni di Mosca, di Salerno e del segretario cittadino dell'Udc sono destinate ad infiammare il dibattito politico.
In crisi l'azienda "Di Mauro"
La "Di Mauro" fa parte della storia economica della città. Ora è in crisi: 47 operai in esubero, 12 in pre-pensionamento e 35 in mobilità. L'azienda tipografica fu fondata nel 1899 da Emilio Di Mauro, ma è sotto la gestione dei figli Antonio ed Armando che ha conosciuto il maggior successo.
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