Tu sei qui: PoliticaComune, strenua difesa di Lambiase
Inserito da (admin), martedì 8 luglio 2003 00:00:00
Poco meno di un'ora di colloquio riservato, davanti alla Commissione Disciplinare, rappresentata dal solo dirigente dell'Ufficio Legale, Maurizio Avagliano. Tanto è bastato a Vincenzo Lambiase, il dipendente comunale accusato di aver minacciato il sindaco Alfredo Messina ed il capo dell'ufficio staff Pasquale Petrillo, per respingere le accuse. Nessuna spiegazione, solo una secca smentita da parte di Lambiase, nei giorni scorsi comparso spontaneamente davanti all'autorità giudiziaria per rilasciare una serie di dichiarazioni scottanti su presunti episodi di voti di scambio ed accordi preelettorali. Altre rivelazioni potrebbero arrivare da un memoriale difensivo, pronto nei prossimi giorni. Gli avvocati Alberto Clarizia ed Alfonso Senatore, infatti, hanno annunciato il deposito di una difesa scritta: un resoconto completo in cui sarà ricostruito l'episodio chiave del 12 giugno scorso. Quel giorno, secondo quanto riportato dal direttore generale del Comune, Enrico Violante, l'uomo avrebbe minacciato il sindaco ed il suo collaboratore per non aver ottenuto un avanzamento di carriera. Secondo le prime indiscrezioni, confermate anche dal collegio difensivo, Lambiase respinge le accuse, richiamando a sua difesa la presenza di testimoni, vecchie promesse ed il rilascio da parte degli uffici comunali di una serie di note di merito. I particolari potranno essere resi noti nelle prossime settimane. Va registrata, intanto, la presa di posizione dell'avvocato Alberto Clarizia, ex sindaco di Salerno, che ha lanciato un duro attacco all'Amministrazione Messina: «Il comportamento di quest'Amministrazione, e parlo da ex amministratore, offende l'immagine e la civiltà di Cava. Nel bene e nel male, il nostro cliente ha lavorato per la sua città ed oggi viene fatto oggetto di una persecuzione e di una vera e propria aggressione morale». È finita così, con un intervento politico, la mattinata in cui era fissata la comparizione del dipendente comunale davanti alla Commissione Disciplinare. Vincenzo Lambiase si è presentato a Palazzo di Città intorno alle 11 di ieri, accompagnato dai suoi avvocati Clarizia e Senatore. Dopo una breve sosta tra i corridoi, Lambiase ha raggiunto il secondo piano, dove ad attenderlo nell'ufficio del personale c'era il dirigente dell'Ufficio Legale, Maurizio Avagliano. La porta è rimasta chiusa per poco meno di un'ora. Bocche cucite tra gli esponenti dell'Amministrazione comunale. Il dirigente Maurizio Avagliano, interpellato subito dopo il colloquio, non si è lasciato andare ad alcun commento. L'avvocato del Comune si è limitato a ribadire che questo, come qualsiasi procedimento disciplinare, è coperto dal massimo riserbo. Più loquaci i difensori del dipendente, che hanno ripetuto di aver respinto tutte le accuse: «Il nostro cliente non può rilasciare alcuna dichiarazione. Da parte nostra, possiamo solo dire che il Lambiase cerca giustizia. Non vuole riconoscimenti, né concessioni. Lo scopo della sua difesa è di ottenere ciò che gli spetta». Nessuna indiscrezione è trapelata per la vicenda giudiziaria sui presunti voti di scambio. Gli avvocati hanno ripetuto che sul contenuto delle deposizioni vige il segreto istruttorio. Come confermato nei giorni scorsi, Lambiase sarebbe stato ascoltato due volte dall'autorità giudiziaria.
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