Tu sei qui: PoliticaComune e Provincia ai ferri corti
Inserito da Il Mattino (admin), giovedì 8 agosto 2002 00:00:00
E' polemica tra il Comune di Cava e la Provincia. Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale approda in Consiglio comunale: già messa a punto una serie di osservazioni che oggi il "parlamentino" metelliano approverà. Ma la seduta odierna è stata preceduta da un vero e proprio scontro, dai toni molto duri, tra l'Amministrazione comunale e la Provincia. La querelle ha coinvolto il sindaco Alfredo Messina, l'assessore all'Urbanistica, Carmine Salsano, ed il presidente della Provincia, Alfonso Andria. Quest'ultimo, in una nota trasmessa alla stampa, ha stigmatizzato la campagna di perenne conflittualità istituzionale del Comune di Cava, precisando il ruolo della Provincia e ribadendo l'ampia e piena disponibilità a valutare le osservazioni dell'Amministrazione: «Il Piano Territoriale si è avvalso del concorso di tutti ed è stato preceduto da un ampio dibattito nelle Commissioni consiliari e nel "parlamentino" provinciale. Inoltre, per Cava è stato offerto il contributo - spiega Alfonso Andria (nella foto) - dei consiglieri Gianpio De Rosa, Alfonso Senatore ed Ernesto Sabatella. In un incontro con il sindaco Messina, una settimana fa, alla presenza dei rispettivi assessori all'Urbanistica, indicammo un preciso percorso e, soprattutto, confermammo la nostra disponibilità a valutare le osservazioni. La polemica non la comprendiamo. È solo un danno che si arreca alle Istituzioni». Intanto, a Cava le forze politiche, imprenditoriali ed economiche sono in allarme. Un'altra stasi edilizia costituirebbe un vero e proprio flagello. Un'eco dello stato d'animo si è avuta già in seno alla Commissione Urbanistica, presieduta da Alfonso Carleo. Dell'sos si è fatto interprete il sindaco Messina (nella foto): «La città è stata penalizzata per anni dal PUT e, solo dopo l'adeguamento, siamo riusciti a trovare il giusto equilibrio. Oggi il Piano Territoriale di Coordinamento rischia di "ingessarla" di più, mentre essa chiede, come tante altre, di essere protagonista della gestione del proprio territorio. Il nostro è solo il grido di una città che vuole una gestione adeguata alle sue esigenze, al suo ruolo ed alla sua identità».
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