Tu sei qui: PoliticaClamoroso a Palazzo, Messina si è dimesso
Inserito da Il Salernitano (admin), mercoledì 17 novembre 2004 00:00:00
Il sindaco Alfredo Messina ha rassegnato le proprie dimissioni, stanco dei partiti che non hanno fornito una soluzione concreta e seria alla crisi di maggioranza. Questa l'amara decisione del primo cittadino, che stamani ha comunicato le dimissioni dalla carica per tentare di dare un'ennesima svolta ad un ambiente politicamente rarefatto, che ha costruito solo favole, a detta dello stesso Messina, non arrivando ad una pronta risoluzione della perenne crisi. Con questo gesto clamoroso il sindaco ha posto i partiti di fronte alle loro responsabilità: andare avanti o mettere tutto nelle mani di un Commissario prefettizio, ridando la parola agli elettori a giugno del 2005. An, Fi, Udc e Pdc sono chiamati a decidere in fretta, perché mancano solo 20 giorni alla venuta del Commissario prefettizio. A chiarire il motivo della decisione è lo stesso sindaco Messina: «Le mie dimissioni rappresentano il punto di conclusione della fase di verifica da tempo attuata e che non ha portato a nulla di concreto. Non è possibile continuare ad amministrare una città, la seconda della Provincia, con una Giunta ridotta all'osso, una maggioranza ondivaga, che varia in Consiglio da seduta a seduta, soprattutto in un momento in cui bisogna raccogliere i frutti del mio intenso lavoro di tre anni e mezzo». Questo il duro sfogo del sindaco, che richiama ed ammonisce i partiti della maggioranza, che finora hanno solo discusso, senza produrre o sottoscrivere alcun atto concreto per la risoluzione della crisi. Si è parlato di incarichi, deleghe già fatte, del reintegro in Giunta di An, ma non è stata chiarita la volontà di continuare o meno, né tantomeno è stato formulato qualcosa di scritto e di concreto. Il sindaco, intanto, mastica amaro ed attende i partiti: «Penso che a questo punto mi devono chiarire le loro posizioni, se intendono continuare o meno l'avventura. La decisione deve essere seria e democratica. Non mi importa delle scelte degli uomini, ma che almeno si assumano la responsabilità delle proprie azioni verso la città ed i nostri elettori». E se l'accordo non arriva, il Commissario prefettizio si occuperà del destino della città, assumendo poteri decisionali ordinari e straordinari fino alle elezioni anticipate. E Messina aggiunge: «E' meglio avere un buon Commissario che una pessima Amministrazione. Ma con una differenza: mentre il Commissario avrebbe un ruolo di impiegato, Cava non avrà più un sindaco che con 35 anni di esperienza avrebbe seguito progetti di sviluppo complicati, fondamentali per il decollo della città. Se ciò non dovesse accadere, i partiti dovrebbero dare spiegazioni alla città». Il primo cittadino si sofferma poi sul suo gruppo consiliare, che non lo appoggia in pieno e che addirittura gli vota contro, ed attacca soprattutto chi, come Renato Salerno, lo ha sempre accusato di essere un uomo di Confronto e non di Forza Italia: «Il consigliere Salerno non deve riprendere sempre questa storiella. Io sono sempre stato di Forza Italia e continuerò ad esserlo. D'altronde, sono stato sempre del centrodestra e continuerò a lavorare per la città». Messina ora attende la decisione finale dei partiti, che si sono subito incontrati per presentare un progetto concreto per la conclusione del mandato. Il futuro del progetto Messina è ora nelle mani dei partiti, che dalle favole e dalle parole adesso dovranno passare ai fatti.
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