Tu sei qui: PoliticaCena della discordia, comunali in rivolta
Inserito da (admin), giovedì 9 aprile 2009 00:00:00
È stata una cena, offerta dal sindaco martedì scorso, la goccia che ha fatto traboccare il vaso nei difficili equilibri all’interno del Palazzo di Città. Solo 50 fortunati, scelti sulla base della valutazione personale del sindaco e del capo staff Carlo Panzella, che ha provveduto ad inoltrare gli inviti, hanno partecipato alla tavolata a base di antipasto, pizza e gelato in un ristorante di S. Anna.
All’indomani della cena pasquale tensione e liti a Palazzo di Città, travolto da situazioni paradossali: compagni di scrivania nell’imbarazzo del dire e non dire, tra chi era stato invitato e chi non era degno di partecipare alla serata. Bocciati e promossi dirigenti e dipendenti di interi settori. Il piatto della bilancia crolla a favore dei “cattivi”, con un numero nettamente superiore rispetto ai “buoni”.
Un vero e proprio polverone, quello alzato dal primo cittadino, le cui intenzioni erano di premiare i dipendenti che nei primi 3 anni del suo mandato si sono distinti per aver svolto al massimo delle loro possibilità il proprio dovere ed aver appoggiato con tutte le forze i progetti e la linea del sindaco. Gravagnuolo ha concluso la conviviale serata brindando ai dipendenti che non avevano partecipato, con l’augurio di poterli invitare al prossimo appuntamento, a condizione che prendano ad esempio i dipendenti meritevoli.
Pronta la contromossa degli esclusi, decisi ad organizzare una cenetta tutta per loro in un capiente ristorante della città. L’opposizione ha già preso la palla al balzo, proponendosi di offrire la pizza ai compagni di “sventura”. Una situazione che ha sicuramente creato perplessità, alimentando polemiche negli uffici del personale del Comune.
La vicenda, tra l'altro, va ad aggiungersi ai già esistenti malumori degli operai, che reclamano gli arretrati, e dei dipendenti accusati di assenteismo. Dura a tale proposito la reazione dei sindacati, che hanno reagito alle insinuazioni sull’assenteismo durante l’Assemblea Generale tenutasi nei giorni scorsi nella Sala Consiliare ed indetta da Rsu, Cgil, Cisl, Uil, Csa e Sulpm.
Tutti all’unanimità hanno deplorato la condotta del primo cittadino, che non avrebbe tutelato i dipendenti seri e ligi al dovere a causa di pochi "lestofanti". Si legge sul documento finale dell’assemblea: «Il sindaco ha assecondato la rappresentazione falsa della città e dei lavoratori del Comune, senza proteggerli e preservarli da false insinuazioni». Dai blitz dei Carabinieri, infatti, emerge un numero ridottossimo di assenti ingiustificati rispetto al numero totale dei dipendenti.
Matteo Buono della Cisl ha spiegato come i dipendenti comunali siano la forza e la risorsa necessaria al conseguimento degli obiettivi previsti dai progetti comunali, perciò l’atteggiamento del sindaco sarebbe stato senz’altro fuori luogo ed inappropriato. Questo il pensiero dei sindacati e dei dipendenti comunali, ormai sul piede di guerra. Subito dopo Pasqua è prevista una nuova assemblea.
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