Tu sei qui: PoliticaCaso Trapanese, domani in aula
Inserito da Il Mattino (admin), mercoledì 23 ottobre 2002 00:00:00
Nuovo capitolo del "caso Trapanese". Domani parte il lungo processo sulle concessioni edilizie che vede imputati esponenti delle passate Amministrazioni comunali e dirigenti tecnici. Archiviata l'assoluzione del sindaco Alfredo Messina (all'epoca dei fatti dirigente dell'Ufficio Legale dell'Amministrazione Abbro), si apre ora una nuova fase dibattimentale. Davanti ai giudici della II Sezione penale del Tribunale di Salerno, torneranno in aula l'ex sindaco Raffaele Fiorillo (nella foto, allora vicesindaco, difeso da Agostino De Caro), Alfonso Laudato, attuale consigliere comunale (all'epoca assessore all'Urbanistica e Contenzioso, difeso dall'avvocato Marco Salerno), e Mario Mellini (ex ingegnere capo, difeso dall'avvocato Vittorio Del Vecchio), che dovranno rispondere di abuso d'ufficio per la violazione di una serie di leggi regionali speciali in materia di concessione edilizia. Ma veniamo ai fatti, che si riferiscono al decennio 86-97. Secondo l'accusa, gli ex amministratori comunali, in concorso con i dirigenti tecnici (tra i quali l'ex geometra comunale Eugenio Teneriello, difeso dall'avvocato Pasquale Adinolfi, l'unico accusato di falso per la sottoscrizione del certificato che ha consentito al costruttore Trapanese di vedere dimezzata la polizza di fidejussione), avrebbero favorito, arrecando un vantaggio economico patrimoniale, l'imprenditore edile Salvatore Trapanese. Al centro della lunga vicenda giudiziaria c'è la stipula di una convenzione tra l'allora Amministrazione Abbro ed il costruttore cavese. Sulla base di questo accordo, Trapanese avrebbe ottenuto la concessione per la costruzione di un parco nella zona di San Cesareo-Castagneto, impegnandosi in cambio a realizzare le cosiddette opere di urbanizzazione primarie e secondarie (strade, strutture sportive e verde pubblico). Secondo l'accusa, questa condizione non sarebbe stata rispettata (dagli atti in possesso risulterebbe la mancata edificazione delle opere suddette), sebbene l'imprenditore avrebbe visto dimezzare la polizza di fideussione da 182 a 90 milioni delle vecchie lire. A far scattare le indagini una serie di denunce, presentate dagli stessi acquirenti degli appartamenti del Parco Trapanese. Nel maggio scorso, il sindaco Alfredo Messina (nella foto) aveva chiesto ed ottenuto il rito abbreviato, che diede esito positivo: per lui, infatti, il giudice ha deciso l'assoluzione con formula piena per non aver commesso il fatto. Negli stessi mesi, la costituzione come parte civile di alcuni cittadini aveva posto sul tavolo anche la questione della presunta incompatibilità del sindaco Messina, coinvolto nella duplice veste di imputato e difensore degli interessi del Comune per i presunti danni erariali subiti. Anche questa vicenda, però, è stata chiusa definitivamente con il decreto legislativo noto come «decreto salva sindaci», varato nell'aprile scorso in Parlamento. Per domani si attendono nuovi colpi di scena.
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