Tu sei qui: PoliticaCaso Barbuti, bufera a Palazzo
Inserito da (admin), lunedì 24 novembre 2003 00:00:00
Il presunto coinvolgimento dell'assessore Antonio Barbuti, delegato dal sindaco Messina a curare i rapporti con la Se.T.A., nell'inchiesta "Giustiziere 2" della Dda salernitana sarà anche frutto di indagini ancora in corso - come precisano in tanti - ma in poche ore è diventato un tifone che potrebbe colpire la Giunta comunale. Alfonso Laudato, assessore alla Sicurezza, lancia un ultimatum: «Il sindaco deve chiedere le dimissioni dell'assessore Barbuti. In caso contrario, mi rifiuterò di partecipare ai lavori della Giunta. Sarà aperta una crisi». Chiaro il riferimento alle bufere giudiziarie degli ultimi giorni. «Non possiamo più aspettare. E' venuto il momento - spiega Laudato - di dare un segnale alla città. Con questo non voglio condannare l'assessore Barbuti, che avrà modo di provare la sua estraneità ai fatti. La magistratura farà il suo corso. Ma come posso sedermi allo stesso tavolo con l'assessore Barbuti e poi mostrarmi ai cittadini come responsabile della sicurezza della città?». «I contorni della vicenda sono ancora da chiarire - dice la diessina Flora Calvanese - e le indagini sono solo agli inizi, dunque mi limito ad esprimere solo una preoccupazione. Mai, prima di oggi, nella nostra città un politico è stato sospettato di legami con le cosche malavitosi dell'Agro nocerino-sarnese». Intanto, l'opposizione di centrosinistra dei tre Comuni coinvolti - Cava de'Tirreni, Pagani e Nocera Superiore - medita sull'opportunità di chiedere lo scioglimento del Consiglio comunale. Sul fronte opposto, nonostante l'invito alla cautela, l'on. Edmondo Cirielli suggerisce al sindaco Messina di riunire intorno ad un tavolo coordinatori e capigruppo della maggioranza: «E' necessario un momento di verifica per poi rilanciare l'azione amministrativa. Capisco e condivido le preoccupazioni dell'assessore Laudato. Ma sono un garantista: non si possono prendere delle decisioni che riguardano la composizione della Giunta sulla scorta di notizie apparse sulla stampa. Ho fiducia nella magistratura e sono convinto che l'assessore Barbuti dimostrerà la propria estraneità ai fatti contestategli». In attesa del confronto, il sindaco Alfredo Messina respinge l'aut aut imposto da Laudato: «Fino a prova contraria, è in vigore una legge: non bisogna prendere alcun provvedimento fino ad eventuale condanna. Ed io cosa avrei dovuto fare? Dopo 5 mesi sarei dovuto andare a casa! Come si fa a parlare di un vicenda giudiziaria avendo come riferimento solo notizie pubblicate sui giornali? Nel mio caso (ndr: vicenda Lambiase) ho sentito di tutto, eppure non ho ancora ricevuto alcuna informativa. Politicamente, penso che si stanno facendo dei giochetti basati su illazioni. Noi, invece, continuiamo a lavorare e, quando andranno a votare, gli elettori se ne ricorderanno».
LA REPLICA DI BARBUTI
«Non ne so niente. Comunque, sono pronto a chiarire ai giudici la mia posizione»
La bufera politica impazza e colpisce il Palazzo municipale, ancora una volta toccato da una vicenda che, partita dalle stanze dell'autorità giudiziaria, travolge gli equilibri politico-amministrativi della città metelliana. Finito nel mirino, l'assessore Antonio Barbuti ostenta calma e nervi saldi, annunciando di essere «assolutamente pronto e disposto» ad essere ascoltato dalla magistratura. «Non so niente. Non ho ricevuto - afferma Barbuti - alcun provvedimento giudiziario. Comunque, sono pronto a chiarire la mia posizione». Poi precisa che la delega alla Se.T.A. risale all'autunno del 2002: «Non ha poteri gestionali, come può essere il mio incarico al Comune di Vietri, ma di controllo e verifica». E per quanto riguarda le intercettazioni telefoniche, Barbuti sottolinea: «Posso dare i miei due telefoni al magistrato, ci sono 98 ore di telefonate. Io sono un politico. Per me vuol dire avere rapporti con i cittadini e, se qualcuno mi chiede una mano, io cerco di mettermi a disposizione, naturalmente nel rispetto della legge». Intanto, nei confronti del sindaco e della Giunta, hanno espresso attestati di solidarietà anche il coordinatore cittadino di Forza Italia, Antonella Gaeta, e l'assessore all'Ambiente, Luigi Napoli.
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