Tu sei qui: PoliticaCandidati sindaco, battaglia sull'Ici
Inserito da (admin), mercoledì 3 maggio 2006 00:00:00
Infuria tra i candidati sindaco la polemica sulla proposta di Gravagnuolo riguardante l'abolizione dell'Ici sulla prima casa per i meno abbienti. Ma il leader dell'Unione incalza e rilancia con la riduzione per tutti dell'Ici sulla prima casa dal 5,2 al 4,7. Ed il dibattito si rinfocola. Nei giorni scorsi, sui muri della città erano apparsi manifesti in cui Luigi Gravagnuolo proponeva l'abolizione dell'Ici sulla prima casa per i meno abbienti ed era stato accusato di "berlusconismo". «È solo demagogia», aveva affermato Alfredo Messina. «Sarebbe opportuno che in campagna elettorale non si procedesse con slogan o con promesse che potrebbero non essere mantenute dopo un attento esame delle casse del Comune», aggiungeva Enzo Passa. Ma prima ancora Giovanni Baldi e poi Luigi Gravagnuolo hanno lanciato nuove idee sul piatto elettorale.
Le due proposte, intanto, trovano consensi e dissensi non solo tra i politici, ma soprattutto tra la gente. «Riteniamo che l'Ici debba essere ridotta sulla prima casa per tutti al 4%. L'individuazione delle famiglie meno abbienti, pur possessori di una prima casa, da escludere dal pagamento è difficile. Lo ha dimostrato ampiamente l'individuazione delle famiglie per l'assegnazione del reddito di cittadinanza», controbatte Giovanni Baldi. Ma Gravagnuolo incalza e rilancia: «La nostra proposta iniziale va migliorata. Riduzione per tutti sulla prima casa dal 5,2 al 4,7, esenzione totale sulla prima casa per i meno abbienti, studio di ulteriori detrazioni per quelle fasce di reddito comprese tra i destinatari dell'esenzione e quelli obbligati al pagamento, in presenza di elementi come il numero di figli, la presenza di un handicappato o qualche motivo di aggravio sul bilancio familiare».
«È pura demagogia - ribatte Alfredo Messina - è una manovra di scarso peso, serve solo a fare rumore. Nei miei quattro anni di governo a Palazzo di Città non solo non ho aumentato l'Ici nonostante i tagli del Governo centrale ai Comuni, ma ho sostenuto i meno abbienti con provvidenze straordinarie. Questa è politica concreta. Oggi è solo una corsa alla conquista del voto, ma che mostra non solo mancanza di dimestichezza di governo della città, ma anche una scarsa conoscenza del Bilancio comunale», provoca l'ex sindaco, che lancia nel dibattito la sua esperienza amministrativa e le lotte per far quadrare i conti con i bisogni della gente.
Enzo Passa, candidato sindaco dei Verdi, dice la sua: «Se le proposte avanzate non incidono pesantemente sul Bilancio comunale e non provocano squassi finanziari, ben vengano. Anzi, valutiamole in Consiglio comunale e variamole con un comune accordo nell'interesse dei cittadini. Se dovessero essere, invece, una semplice rincorsa reciproca, per poi alla fine ottenere un risultato pesante per l'ente ed un inganno per il cittadino, allora lasciamo stare tutto». Gravagnuolo non ci sta: «La mia proposta è concreta, recepisce le esigenze dei tanti che ho incontrato in questi mesi ed è frutto non di demagogia, ma di una conoscenza attenta del Bilancio comunale. Nessuna caccia al voto, ma solo studio di proposte per concorrere a creare il clima e le condizioni di Cava città della qualità».
Sorteggio liste, ecco l'ordine
Completati i sorteggi dalla commissione elettorale mandamentale per stabilire l'ordine dei candidati sindaco e delle liste a loro collegate. Candidati sindaco, ecco l'ordine: Messina, Gravagnuolo, Passa, Pomidoro, Baldi. L'ordine delle liste collegate ad Alfredo Messina: Cava per la Libertà, Alleanza Nazionale, Nuovo Psi, Forza Italia, Dc-Pri. Con Luigi Gravagnuolo: La Margherita, È Viva Cava, Socialisti e Democratici, Udeur, Rifondazione Comunista. Seguono al numero 11 la lista Verdi con Enzo Passa, al 12 Giovani con Guido Pomidoro ed al 13 l'Udc con Giovanni Baldi.
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