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Bruno non si rassegna

Inserito da (admin), giovedì 18 settembre 2003 00:00:00

Riesplode il caso del comandante dei Vigili Urbani, trasferito nel mese di agosto agli uffici del Difensore civico. Bruno proroga le ferie e convoca il sindaco davanti alla Commissione della "massima occupazione". Ha maturato, dunque, la decisione di ricorrere in tutte le sedi per reagire contro quella che ritiene un'ingiustizia. Si riapre, così, lo scontro tra il Comune e l'ormai ex comandante dei Vigili Urbani, Giuseppe Bruno. Ecco i fatti. Nel 2002, il sindaco Messina, con propria delibera, assegnò l'incarico di comandante dei Vigili Urbani a Giuseppe Bruno, allora responsabile dell'ufficio del personale. Dopo un anno (con Bruno vicino al pensionanento), per assicurare al Corpo una maggiore continuità di comando ed avendo necessità di avviare la riorganizzazione degli uffici del Difensore civico, il sindaco ha deciso di trasferirlo. Bruno ha pensato ad un siluramento, di qui la sua dura posizione. «L'Amministrazione - spiega il direttore generale - ha agito con quello stesso spirito della prima delibera di assegnazione al Corpo dei Vigili. E' una riprova della fiducia in un dirigente attento e responsabile». Ma Bruno non ci sta: «È anche il modo che offende. Non ci sono motivazioni valide, di qui la mia opposizione, oggi con la richiesta davanti agli uffici della massima occupazione per un'eventuale conciliazione, poi con la richiesta al pretore di rientegro nel posto di lavoro, invocando l'articolo 700. Intanto, proseguirò le ferie che mi spettano. Quando saranno pronti gli uffici al completo del Difensore civico, sarò più preciso». Una vera e propria dichiarazione di guerra. Sul tavolo di gioco, da una parte un legittimo interesse dell'Amministrazione di iniziare un cammino nuovo e più continuativo nel servizio del Corpo dei Vigili Urbani, dall'altro il risentimento di un dirigente che si sente tradito sul piano umano e professionale. Bruno è stato per anni un sindacalista puntiglioso, preciso e battagliero, e certamente farà valere le sue doti anche nello scontro col Comune. A Palazzo, comunque, regna la serenità. Quella di Bruno è considerata una battaglia persa, non esistono i presupposti per una sua opposizione. La forma e la sostanza della seconda delibera sono identiche alla prima, con la quale gli veniva affidato l'incarico di comandante dei Vigili Urbani. «Nessun problema personale, solo esigenze di organizzazione», precisa il direttore generale Enrico Violante. La querelle è destinata a continuare.

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