Tu sei qui: PoliticaBilancio, l'opposizione lancia la sfida
Inserito da (admin), venerdì 25 marzo 2005 00:00:00
Il centrosinistra unito contro Messina. Sott'accusa un Bilancio ingessato e privo di anima. «È un documento che neppure Messina voterebbe, ma gli appetiti dei suoi alleati sono forti e non può dire di no. Ne va della sopravvivenza», osserva Pierfederico De Filippis della Margherita. Un Bilancio politicamente negativo. «Offende l'intelligenza dei cavesi e tradisce tutte le aspettative di una città, la seconda della provincia, che potrebbe avere un ruolo forte», aggiunge Marco Senatore di Alleanza Italia. Il centrosinistra ha lanciato la sua sfida anche sul piano dei numeri, con una serie di emendamenti che in Commissione consiliare la maggioranza ha bocciato. «Avevamo voluto dimostrare a Messina che pure in un Bilancio così asfittico era possibile poter pensare ad iniziative di spessore, solo se ci fosse stata la volontà politica, che ancora una volta abbiamo dovuto registrare non esiste», afferma il segretario diessino Marco Ascoli. Il consigliere Adolfo Salsano aveva presentato, a nome dell'opposizione, una serie di emendamenti, pari a 700 milioni di vecchie lire da tagliare dallo stipendio del city manager, dalla riduzione degli assessori, delle consulenze e super consulenze e da altre voci, per essere impiegate nel settore ambiente e territorio, manifestazioni turistiche, incremento trasporto pubblico, settori sociale, commercio, industria, artigianato, attrezzature sportive, parchi giochi. «Ci siamo sforzati di dare un'anima ad una serie di numeri», spiega Antonio Armenante. Indubbiamente, la visione emersa nella conferenza stampa organizzata dal centrosinistra - hanno partecipato Rifondazione Comunista, Udeur, Margherita, Ds, Comunisti Italiani, Verdi, Alleanza Italia, Governo Civico - che prevede a casa il city mananger ed il Difensore civico, la riduzione del numero degli assessori, il recupero delle garanzie democratiche, costituisce per il "Messina bis" la prima, vera sfida in questi ultimi anni. La maggioranza fa quadrato e già in Commissione ha bocciato gli emendamenti. «Ma dovranno spiegare alla gente la babele politico-amministrativa. Basta leggere le lettere tra dirigenti e revisori dei conti per comprendere lo scaricabarile continuo. Di questo dovranno rendere conto alla Corte dei Conti, cui manderemo tutto», dichiara Franco Musumeci, che tra l'altro ha indicato i forti tagli in percentuale operati dalla Giunta Messina. «In questa proposta finanziaria è grave la disattenzione ai veri problemi della città», interviene Germano Baldi dell'Udeur. «Fino a pochi giorni orsono si sono preoccupati di far quadrare i numeri, ma nessuno ha inteso comprendere le vere sofferenze del Bilancio e la città è costretta a pagare un peso enorme»: così Enzo Passa dei Verdi. «Il nostro no è motivato dal fallimento di un progetto di città tenuto in piedi dall'arroganza di una classe politica miope», conclude Enzo Servalli.
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