Tu sei qui: PoliticaAn vota contro, Messina salvato dall'Udc
Inserito da (admin), giovedì 30 settembre 2004 00:00:00
Si accentua la crisi a Palazzo di Città. Con il voto contrario sul riconoscimento dei debiti fuori bilancio, An dà di fatto l'addio a Messina. Il sindaco si salva con il voto dell'Udc, che sconfessa il proprio segretario politico e la linea seguita fino ad oggi. In giornata ci potrebbe essere la decisione delle dimissioni della delegazione di An in Giunta. L'opposizione ha incalzato Messina, che si è difeso sminuendo la portata della discussione in atto tra i partiti del centrodestra. Dunque, il sindaco incassa l'unità di Forza Italia e dell'Udc, mentre supera e vede sempre più distante An. «Un voto coerente con le posizioni assunte in questi mesi», affermano gli uomini di Fini. Sanno che è un voto "pesante" e Messina ha incassato il colpo. «Non sono le cose disadorne, come eufemisticamente il professore Abbro identificava il sottogoverno, ma un approfondimento serio delle cose da fare e da modificare per un rilancio forte della città e dell'azione di governo», dice Fortunato Palumbo (An), che ha sostenuto Messina sin dalla prima ora, ma che ora sembra abbandonarlo. A Palazzo di Città si respira aria pesante. L'eventuale uscita di An accrescerà le preoccupazioni, anche se aprirà spazi per i richiedenti un posto al sole. Messina lo sa ed è impegnato a ricucire lo strappo. Quella di ieri è stata una seduta che ha mantenuto le attese. L'opposizione, attraverso Musumeci, Armenante, Ragni, Passa e Salsano, ha incalzato il sindaco ed i consiglieri della maggioranza. Hanno chiesto che cosa era rimasto della maggioranza e se Messina restava ancora il nocchiero di una coalizione divisa, con gli uni armati contro gli altri. Con toni diversi, i partiti della maggioranza hanno espresso la loro posizione: fedele nei secoli Forza Italia, possibilista Salsano (Udc), preoccupato, ma coerente Cannavacciuolo di An. Messina, intanto, tira avanti, difendendo il suo progetto e la sua maggioranza. Nella sua replica non ha mancato di bacchettare quanti, in particolare An, chiedono investimenti nel sociale e tagli alle spese.
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