Tu sei qui: PoliticaAn: "Gravagnuolo estraneo alla città"
Inserito da (admin), lunedì 15 maggio 2006 00:00:00
An si presenta e candida la coalizione con Messina sindaco alla guida della città. L'on. Edmondo Cirielli, il senatore Antonio Paravia e l'avv. Michele Sarno sono i testimonial di un impegno per la città e di una politica fatta con idee nuove, forti e coerenti. E la Sala Giunta del Palazzo di Città venerdì scorso ha accolto gli iscritti ed i simpatizzanti di Alleanza Nazionale, che in un simbolico e caloroso abbraccio hanno voluto accompagnare l'azione dei 30 candidati. «Abbiamo voluto che la presentazione avvenisse in questa Sala, perché qui, con Messina, abbiamo scritto pagine forti per la città. Il nostro impegno è rivolto a continuare quell'esperienza che ha assicurato per la nostra comunità il recupero del suo ruolo e della sua identità», ha affermato il coordinatore cittadino e capolista alle amministrative, Luigi Napoli.
Edmondo Cirielli, che ha lavorato direttamente all'elaborazione della lista, mostra la soddisfazione, legge nei volti dei candidati, e soprattutto dei numerosi simpatizzanti ed iscritti accorsi, il forte coinvolgimento: «È una lista con 7 donne, disponibili e consapevoli degli impegni assunti. Poi ci sono operai, professionisti, giovani, anziani, che si integrano e si fondono in un solo grande senso di responsabilità e di rispetto per l'istituzione». Cirielli difende la scelta Messina, che va nel segno della continuità, ma attraverso un discorso serio ed un'analisi anche critica del passato. Poi una bacchettata a Baldi ed alla posizione assunta dall'Udc di correre da soli, che ha compromesso la vittoria al primo turno: «È puro velleitarismo, non possono accedere al ballottaggio. Peccato, è una responsabilità che si sono assunti anche nei confronti della città. Noi continueremo a lavorare per la Casa delle Libertà e per la vittoria del polo del centrodestra». Se chiude il capitolo Baldi con toni soft, Cirielli ne apre, invece, uno duro con Gravagnuolo, candidato dell'Unione: «Sta conducendo una campagna elettorale imponente ed oppressiva, è il modello De Luca ed il modo per imporre la sua estraneità alla città».
Sullo stesso tono e nella stessa direzione il senatore Antonio Paravia: «I cittadini cavesi considerino i 10 anni di Fiorillo ed i 4 di Messina: il sindaco del centrodestra ha imposto operatività, efficienza, ha recuperato ritmo ed azione dopo un immobilismo amministrativo pauroso. Gravagnuolo è una candidatura al di fuori di Cava». Michele Sarno è particolarmente critico con Giovanni Baldi, responsabile di una politica personalistica e non legata a quelli che debbono essere i veri interessi della comunità: «Eppure la politica, se vuole essere tale, deve essere servizio e noi non ne vediamo i segni nell'azione di Baldi».
An si muove convinta a sostegno di Alfredo Messina e questo il sindaco uscente lo avverte: «Abbiamo maturato un'esperienza utile e fruttifera. In questi mesi abbiamo ricostruito una maggioranza. Dobbiamo completare il lavoro interrotto e lavorare per una serie di interventi che restituiscano alla città quel primato che ci ha consegnato la nostra storia, e l'impegno dei nostri avi, ma non in senso oleografico, bensì dinamico ed aperto alle varie istanze a cui la società ci chiama oggi».
Gravagnuolo: «Attaccano perché non hanno idee»
Il candidato sindaco dell'Unione, Luigi Gavagnuolo, accoglie con un sorriso ironico le accuse che gli piovono in questi giorni sulla sua estraneità alla storia politico-amministrativa di Cava, sulla scarsa conoscenza del territorio e sulla sua candidatura venuta dall'alto ed imposta ai partiti. Già nei giorni scorsi aveva risposto al verde Michele Ragosta, evidenziando la validità e legittimità della candidatura come una scelta condivisa dai partiti. Adesso replica ad Edmondo Cirielli ed Antonio Paravia, entrambi di An: «Sono accuse da un lato sconcertanti, che denunciano la totale mancanza di argomenti seri su cui confrontarsi, e dall'altra ridicole. Sono estraneo alla città? Bene, dicano che sono neozelandese. Non aggiungo altro, perché credo che non meritino risposte diverse».
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